Almirante ha iniziato la sua carriera politica negli anni ’40, quando ha aderito al Partito Fascista Repubblicano. In seguito, ha aderito al Movimento Sociale Italiano, fondato nel 1946 da ex membri del Partito Fascista. Almirante ha ricoperto diversi incarichi all’interno del MSI: dal 1950 al 1953 è stato segretario organizzativo del partito, dal 1953 al 1959 è stato segretario politico e dal 1959 al 1969 è stato segretario nazionale.
La sua figura è stata molto controversa: alcuni lo considerano un patriota e un difensore della cultura italiana, mentre altri lo ritengono un estremista di destra e un nemico della democrazia. In ogni caso, non si può negare l’influenza che Almirante ha avuto sulla politica italiana.
Uno dei momenti più importanti della sua carriera politica è stato il 1972 quando, in seguito a una scissione all’interno del MSI, Almirante ha fondato il Movimento Sociale – Destra Nazionale. Questo nuovo partito si è presentato alle elezioni politiche del 1972, ottenendo il 4,4% dei voti. Nonostante ciò, il partito è stato sciolto due anni dopo, a seguito di una serie di azioni violente da parte dei suoi militanti.
Nonostante l’ostilità nei suoi confronti, Almirante è stato anche lodato per la sua difesa della sovranità italiana e della cultura nazionale. La sua figura è stata rappresentativa di un’epoca difficile e contraddistinta da un’alta tensione politica.
L’eredità politica di Giorgio Almirante è ancora oggi dibattuta e discusso in Italia, sia dai suoi sostenitori che dai suoi critici. In ogni caso, la figura di questo personaggio rimane una delle più iconiche nella storia politica italiana del XX secolo.