La formulazione matematica di questo metodo prevede l’utilizzo di due estremi dell’intervallo, chiamati “a” e “b”, tali che la funzione assuma segni opposti negli estremi dell’intervallo. Inizialmente si prende il punto medio tra “a” e “b”, chiamato “c”, e si valuta la funzione in questo punto. A seconda del segno assunto dalla funzione in “c”, si può determinare in quale metà dell’intervallo sia presente la radice. Ad esempio, se il segno funzione è positivo in “c”, allora la radice dovrà trovarsi nell’intervallo [a, c].
A questo punto, si ripete il procedimento, considerando l’intervallo [a, c] e trovando il punto medio “d” tra “a” e “c”. Anche in questo caso, si valuta il segno della funzione in “d” e, a seconda del risultato, si determina in quale metà dell’intervallo sia presente la radice. Questo processo viene ripetuto iterativamente finché non si raggiunge l’approssimazione desiderata o si trova la radice.
La formula di duplicazione è un’altra variante di questo metodo, che prevede di trovare due punti intermedi tra gli estremi dell’intervallo, a distanza un terzo e due terzi rispetto alla lunghezza totale dell’intervallo. Anche in questo caso, si valuta il segno della funzione in questi punti e si determina in quale metà dell’intervallo sia presente la radice. Questo procedimento viene ripetuto finché non si raggiunge l’approssimazione desiderata o si trova la radice.
Entrambi i di bisezione e duplicazione sono molto efficaci per l’approssimazione di radici di funzioni continue. Tuttavia, bisogna tenere presente che la convergenza del metodo può essere lenta, specialmente se l’intervallo iniziale è molto ampio. Inoltre, il metodo può incontrare difficoltà se la funzione è molto “piatta” o presenta punti di discontinuità.
In conclusione, la formula di bisezione e duplicazione è un metodo molto utilizzato per l’approssimazione di radici di funzioni continue. Questo metodo si basa sul principio di suddividere l’intervallo in cui si suppone sia presente la radice e valutare il segno della funzione in punti intermedi. Sebbene la convergenza possa essere lenta e il metodo possa incontrare difficoltà in alcune situazioni, la formula di bisezione e duplicazione rimane uno strumento molto utile per l’approssimazione di radici di funzioni.