La sua produzione letteraria si sviluppa in quattro raccolte di poesia: Ossi di seppia (1925), Le occasioni (1939), La bufera e altro (1956) e Satura (1971). Montale ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1975, come “poeta che con l’eleganza della sua dimensione lirica ha espresso i valori universali dell’esistenza umana”.
Le sue poesie sono riconoscibili per uno stile particolare, per l’attenzione alla precisione linguistica e agli elementi naturali e per una visione esistenziale e malinconica dell’uomo. Un sentimento radicato nella sua esperienza personale che non gli impedì di esprimere anche un amore per la vita e per la natura che si manifesta in alcune opere, come “La casa dei doganieri” e “Al Lido”.
Nella sua lunga vita, Montale fu anche critico letterario e giornalista, lavorando in diversi periodici, tra cui “Il Corriere della Sera” dove tenne la rubrica di critica letteraria dal 1955 al 1964. Fu inoltre uno dei redattori delle riviste “Solaria” e “Il Frontespizio”.
La sua attività come critico letterario fu molto importante per la storia della letteratura del Novecento, influenzando l’intero panorama della cultura letteraria italiana e internazionale. In particolare, la sua critica degli intellettuali di sinistra, che vedeva come rappresentanti di un sistema culturalmente obsoleto e pericoloso, fu molto controversa e gli attirò molte critiche.
Tra le sue opere critiche più importanti c’è “T. S. Eliot” (1956), un saggio in cui Montale analizza la poesia di Eliot, a cui attribuisce una grande importanza nella letteratura moderna. Il saggio, che fu pubblicato in lingua inglese negli Stati Uniti, è considerato uno dei capisaldi dell’estetica montaliana e uno dei testi più importanti della storia della critica letteraria.
Eugenio Montale è stato un artista completo, che ha influenzato la cultura italiana e internazionale in molti campi. La qualità della sua scrittura, la sua attenzione alla lingua e alla natura umana, hanno reso le sue opere un punto di riferimento per la letteratura del XX secolo e un patrimonio culturale fondamentale per la nazione italiana. Nonostante la sua prematura scomparsa nel 1981, la sua eredità letteraria continua ad essere viva e attuale, e la sua voce rimane un’ispirazione per giovani artisti di tutto il mondo.