La seconda stagione di Romulus, la serie che racconta la nascita di Roma attraverso gli occhi dei suoi protagonisti, è iniziata con un duplice omaggio: alla città stessa, rappresentata nelle sue monumentali architetture e nelle sue asprezze naturali, e a chi l’ha creata, ovvero i popoli che la abitarono prima dei Romani. La scena iniziale, con la fuga di un gruppo di uomini e donne dai territori della futura Roma, è infatti un’esplicita citazione dal mito di Romolo e Remo, i gemelli cresciuti dalla lupa che fondarono la città.

Ma Romulus non è solo una riflessione sul passato, quanto piuttosto un’indagine sulla natura della violenza e della politica, e su come queste due forze siano state la linfa vitale delle grandi civiltà del Mediterraneo. La prima stagione ci aveva mostrato la nascita dei primi insediamenti sulla riva del Tevere, e la rivalità cruenta tra le tribù di pastori e quelle di agricoltori. La seconda si concentra invece sull’avvento dei re, e sulla loro capacità di organizzare un’élite guerriera che tenga insieme le diverse comunità sotto il proprio comando.

L’episodio 1 della seconda stagione, intitolato “La Sfida”, è il punto di partenza di una lunga sequenza di lotte per il potere. Il re di Veio, città etrusca potente e sofisticata, sfida i popoli del Circo Massimo a una gara di velocità a cavallo, con il premio per il vincitore di una grossa somma in denaro. Il giovane Diritto, interpretato da Umberto Pagliaroli, si mette in testa di partecipare alla gara per onorare la memoria del fratello ucciso nella prima stagione, ma dovrà vedersela con la malattia del proprio cavallo e con il tradimento di uno dei propri compagni.

L’episodio 2, “La Regina delle Selve”, è incentrato su una figura inaspettata. La regina di una tribù di pastori, interpretata dalla bravissima Toni Bertorelli, si rende conto che la propria figlia è stata rapita dai rivali per essere data in moglie a un loro capo. Decide di agire da sola, senza aspettare il supporto degli alleati, e parte alla ricerca della figlia attraverso le foreste e le pianure della regione laziale.

L’episodio 3, “Il Padrone del Mondo”, è invece un concentrato di politica vera e propria. Roma è ormai diventata un punto di riferimento per i popoli del Circo Massimo, ma il re di Veio cerca in ogni modo di mantenere la propria egemonia. Cerca, quindi, di convincere gli altri re e le altre regine della regione a seguirlo in una campagna contro Roma, con l’obiettivo di conquistare la città e annientarla dalla mappa. Ma gli abitanti dei vari villaggi e delle varie tribù hanno un’idea diversa: preferiscono allearsi con Roma piuttosto che con Veio.

L’episodio 4, “Le Ombre della Sera”, è un’immersione nella vita privata dei protagonisti. La figlia del re dell’Alba Longa, Lavinia, interpretata da Nadia Kibout, fugge dal palazzo paterno per incontrare il proprio amante, il capo dei guerrieri di Roma. La scena tra i due giovani è molto romantica, ma il fidanzamento della principessa con un capo nemico rischia di scatenare una guerra di dimensioni inimmaginabili.

In sintesi, i primi quattro episodi della seconda stagione di Romulus sono stati all’altezza delle aspettative, regalando al pubblico momenti di grande forza emotiva e di grande spessore storico. La fotografia e le musiche, come nella prima stagione, sono di altissimo livello, e il cast ha dimostrato di essere ancora una volta all’altezza della materia. Non resta che aspettare i prossimi episodi, per continuare a seguire la nascita di Roma e i destini dei suoi abitanti.

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