Il 19 novembre 1970 Don Dolindo Ruotolo è morto all’età di 88 anni. Nonostante fosse una figura relativamente sconosciuta ai non cattolici, la sua morte è stata accolta con grande tristezza da molti fedeli, che avevano avuto la fortuna di conoscere il sacerdote e di essere stati toccati dalla sua vita e dalla sua opera.

Don Dolindo Ruotolo è stato uno dei protagonisti della vita religiosa italiana del Novecento: nato nel 1882 a Napoli, ha fatto i voti da sacerdote nel 1906 e ha prestato servizio in diverse parrocchie della città partenopea e della regione circostante. La sua vera vocazione, però, era quella di essere un direttore spirituale: Don Dolindo si è dedicato infatti a consigliare e guidare le anime di molti fedeli, diventando un punto di riferimento per chiunque cercasse una risposta alla propria sete di spiritualità.

La fama di Don Dolindo Ruotolo si è diffusa soprattutto grazie ai suoi scritti: tra i suoi libri più celebri troviamo “Il dono di sì”, una raccolta di meditazioni spirituali che incitano il lettore a “donarsi” completamente a Cristo e a mettere la propria vita nelle sue mani. Ma non è solo la qualità letteraria dei suoi scritti che li ha resi famosi: la loro profondità spirituale e la sapienza che trasudano dalla pagina hanno colpito moltissimi lettori, facendoli sentire vicini a Dio e alle verità della fede cattolica.

Oltre alla sua attività come direttore spirituale e scrittore, Don Dolindo Ruotolo è stato anche un vero e proprio santo della quotidianità. I fedeli che lo conoscevano raccontano infatti di un uomo semplice e umile, sempre a disposizione dei bisogni degli altri e capace di diffondere serenità e benevolenza ovunque andasse.

La notizia della morte di Don Dolindo Ruotolo ha suscitato grande tristezza tra gli appassionati della sua opera, ma al tempo stesso ha rappresentato per loro una sorta di incoraggiamento a continuare sulla strada della fede e dell’amore per Dio. La figura del sacerdote di Napoli, infatti, è stata per molti una fonte di ispirazione e di conforto: nella sua vita, nelle sue parole e nei suoi scritti hanno trovato la verità che cercavano e la forza di affrontare le difficoltà del quotidiano.

Oggi, a oltre 50 anni dalla sua morte, Don Dolindo Ruotolo è ancora un punto di riferimento per molti cattolici e non solo. La sua storia e la sua opera continuano a essere raccontate e studiate, e molti fedeli lo invocano come intercessore presso il Signore. La sua santità, che già in vita era quasi palpabile, sembra essere ancora più forte e luminosa oggi che Don Dolindo è “tombato”, cioè si è accostato alla figura di Gesù Cristo morente sulla croce, rendendo grazie per la vita che gli è stata data e invocando la misericordia divina per sé e per tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.

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