La preparazione dei culurgiones è stata tramandata da generazioni, e ogni famiglia ha la sua ricetta segreta. Solitamente vengono consumati come primo piatto, accompagnati da un sugo di pomodoro fresco condito con aglio, prezzemolo e pecorino grattugiato.
Per la pasta, si impasta farina di grano duro, acqua e sale fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Si lascia riposare per circa un’ora, poi si stende sottile e si taglia a quadrati del diametro di circa 6-7 cm.
Per il ripieno, si cuociono le patate, poi si schiacciano e si uniscono al pecorino grattugiato, alla mentuccia e all’aglio tritato finemente. Si mescola il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
Si preleva un cucchiaino di ripieno e lo si adagia al centro di ogni quadrato di pasta. Si richiude la pasta formando un triangolo e si sigilla bene i bordi, spremendo con le dita per far uscire l’aria.
I culurgiones vengono poi cotti in acqua bollente leggermente salata per circa 5-7 minuti, finché non vengono a galla.
Serviti caldi, i culurgiones sono un piatto gustoso e sostanzioso, perfetti per la stagione fredda. Sono anche un’ottima alternativa vegetariana e senza glutine, se preparati con ingredienti adatti.
Durante le sagre paesane in Sardegna, i culurgiones diventano il piatto principale, offrendo l’opportunità di gustare diverse varianti preparate dalle famiglie locali.
Inoltre, grazie alla loro forma caratteristica, i culurgiones sono diventati anche un simbolo della cultura sarda, rappresentando la manualità e la tradizione della produzione artigianale.
In conclusione, i culurgiones sono una prelibatezza della cucina sarda, in grado di appagare i palati più esigenti. La duttilità dei loro ingredienti consente di declinarli in diverse varianti, arricchendo ancora di più questo piatto già di per sé ricco di sapore e storia.