La domanda potrebbe sembrare strana o persino offensiva a chi la riceve, ma in realtà è un interrogativo che nasce dalla curiosità genuina e dalla volontà di capire una condizione che spesso ci appare come estranea e incomprensibile.
Partiamo da un presupposto importante: non tutti i ciechi vedono allo stesso modo. Infatti, esistono diverse tipologie di non vedenti, ognuna delle quali presenta caratteristiche e difficoltà proprie.
Innanzitutto, ci sono le persone che sono nate cieche o che hanno perso la vista da molto giovani. Queste persone non hanno mai conosciuto la vista e per loro la percezione del mondo è basata sugli altri sensi, come l’udito, il tatto e l’olfatto.
Poi ci sono le persone che hanno perso la vista in un momento successivo della loro vita e che quindi conoscono la realtà visiva, ma che in seguito devono fare a meno di essa. Queste persone potrebbero avere un ricordo delle immagini e la capacità di immaginare ciò che vedevano, ma la loro visione del mondo sarà comunque influenzata dalle sensazioni tattili e uditive.
Infine, ci sono le persone che hanno problemi visivi ma non sono completamente cieche, spesso a causa di patologie come il glaucoma o la cataratta. Anche in questo caso la loro percezione sarà differente da quella di una persona normodotata, ma saranno in grado di distinguere forme e colori, seppur con difficoltà.
Ma com’è la vita per chi non vede? Innanzitutto, bisogna chiarire che la percezione del mondo va al di là dell’immagine visiva. Le persone non vedenti imparano a concentrarsi sulle sensazioni tattili e uditive per orientarsi nello spazio e per cogliere gli aspetti essenziali delle cose che li circondano.
Ad esempio, una persona non vedente potrebbe sapere di trovarsi in una stanza grazie all’odore dei mobili, alla consistenza del pavimento, al suono dell’eco delle proprie voci. Oppure, potrebbe individuare la presenza di un oggetto toccandolo con le dita o attraverso le vibrazioni che esso produce.
In molti casi, la vita delle persone non vedenti è resa possibile dalla tecnologia, che ha sviluppato strumenti e dispositivi in grado di facilitare l’accesso all’informazione e alla comunicazione. Ad esempio, i computer dotati di schermo braille, i libri in formato digitale o i telefoni cellulari con funzioni vocali.
Ma al di là delle difficoltà e delle limitazioni che la cecità comporta, bisogna considerare anche i vantaggi che essa può offrire. Le persone non vedenti spesso sviluppano una grande sensibilità e una capacità di ascolto profonda, che potrebbero essere meno presenti in coloro che vedono.
Insomma, la vita di una persona non vedente non è meno ricca o meno complessa di quella di una persona che vede. Semplicemente, essa si basa su altri tipi di percezione e di esperienza, che meritano di essere compresi e rispettati.