Prima di tutto, la terza persona è una forma di scrittura in cui l’autore scrive come se fosse un osservatore esterno dei personaggi, degli eventi e dell’ambiente in cui si svolge la storia. Si scrive con pronomi come “lui”, “lei” o “loro”, invece che con “io” o “noi”. Il modo in cui si scrive in terza persona dipende dagli obiettivi che l’autore intende raggiungere. Ecco alcuni dei modi comuni per scrivere in terza persona.
Scrittura in terza persona limitata
In questo tipo di narrazione, l’autore parla solo attraverso la mente e le emozioni di un singolo personaggio. Tuttavia, l’autore non utilizza la prima persona, ma adotta un punto di vista oggettivo. Ad esempio, invece di scrivere “Io mi sento felice”, l’autore potrebbe scrivere “Lei sentiva la felicità che la invadeva”.
Scrittura in terza persona onnisciente
In questo tipo di narrazione, l’autore ha la capacità di conoscere tutto sui personaggi, compresi i loro pensieri e sentimenti. In questa forma di scrittura, l’autore si assume un ruolo di “dio” nella storia, poiché ha il controllo completo sulla narrazione. A differenza della scrittura in terza persona limitata, in cui ci si concentra su un singolo personaggio, con la scrittura in terza persona onnisciente, l’autore ha la libertà di scegliere il personaggio da cui vuole raccontare la storia.
Un famoso esempio di scrittura in terza persona onnisciente è la serie di Harry Potter di J.K. Rowling. Harry Potter è il personaggio principale, ma l’autore ha la possibilità di spostare la narrazione su altri personaggi nei momenti chiave della storia.
Scrittura in terza persona oggettiva
In questo stile di scrittura, l’autore rimane del tutto oggettivo e non esprime giudizi sugli eventi o sui personaggi. L’autore si limita a condividere i fatti come se fosse una telecamera che registra la scena.
Esempi
Scrittura in terza persona limitata:
Anna si sedette sul vecchio divano e fissò le sue mani. Si sentiva triste per la fine della sua relazione con Tom. Le lacrime le scorrevano sulle guance, ma cercava di trattenersi.
Scrittura in terza persona onnisciente:
Mentre Anna sedeva sul vecchio divano, la sua mente era piena di pensieri. Pensava a Tom, il ragazzo che l’aveva lasciata solo poche ore prima. Ma Tom aveva i suoi pensieri anche lui, e aveva appena fatto la più grande decisione della sua vita.
Scrittura in terza persona oggettiva:
Anna si sedette sul vecchio divano e piangeva. Tom era andato via e non sarebbe mai tornato. Aveva portato via tutte le sue cose e non ci sarebbe stato modo di rimediare a quella situazione.
Conclusioni
La scrittura in terza persona non è difficile da imparare e può essere una pratica molto efficace per scrivere una storia o per descrivere un evento. L’importante è scegliere lo stile che meglio si adatta alla storia che si desidera narrare. Che si tratti di scrittura in terza persona limitata, onnisciente o oggettiva, ci sono molte possibilità di esprimere la propria creatività attraverso questa tecnica di scrittura.