La potatura del kiwi è un’operazione importante per evitare la crescita eccessiva delle piante, migliorare l’aerazione e la luminosità delle foglie, e favorire l’emissione di nuovi germogli. La potatura consiste nello sfoltimento dei rami vecchi e malati, nella riduzione dei rami laterali e nella formazione di una corona di almeno 3 rami principali.
Per potare il kiwi, è necessario iniziare con la selezione delle piante: si devono mantenere quelle più forti e sane, scartando quelle deboli o malate. In questo modo le piante più robuste avranno maggiore spazio e nutrimento a disposizione.
La potatura vera e propria deve essere effettuata durante l’inverno, quando la pianta è a riposo e non produce frutti. Si inizia rimuovendo i rami secchi, danneggiati o malati, tagliandoli con un seghetto da giardino in modo netto e preciso. Si devono poi tagliare i rami laterali, riducendoli di lunghezza in modo da avere una crescita regolare e uniforme.
In genere, si consiglia di lasciare circa 3-5 gemme sul ramo principale, in modo da stimolare l’emissione di nuovi germogli e garantire una crescita rigogliosa. Si deve poi eliminare la vegetazione interna, dove il sole e l’aria non arrivano facilmente.
Una volta eseguiti i tagli necessari, bisogna trattare gli steli con dell’anti-oidio, allo scopo di prevenire eventuali malattie e favorire la ripresa della pianta.
Infine, è importante monitorare costantemente lo sviluppo delle piante, intervenendo fin da subito in caso di nuove foglie o germogli indesiderati. La rimozione costante della vegetazione in eccesso contribuisce a garantire una migliore aerazione e luminosità delle foglie, favorendo così lo sviluppo di frutti sani e prelibati.
In definitiva, la potatura del kiwi è una pratica che richiede un certo grado di attenzione e di cura, ma che può garantire notevoli vantaggi in termini di produzione e qualità dei frutti. Seguendo questi semplici consigli, potrete ottenere piante più vitali e produttive, e gustare la dolcezza del kiwi ogni anno.