La sua voce robotica, diventata una caratteristiche distintive della sua personalità, è stata il risultato dell’utilizzo di un sintetizzatore vocale. Dalla fine degli anni ’80, Hawking aveva perso la capacità di a causa del progressivo deterioramento delle sue funzioni motorie. Per comunicare con gli altri, si affidava a un computer collegato alla sua sedia a rotelle, che gli consentiva di selezionare le lettere sullo schermo grazie ai movimenti delle sue guance.
Questo sistema di sintesi vocale, sebbene artificiale, ha dato a Hawking la possibilità di comunicare in modo chiaro e diretto. La sua voce, seppur meccanicamente prodotta, ha acquisito un carattere familiare e ha contribuito a diffondere le sue idee scientifiche in tutto il mondo. La sua intonazione e il suo tono particolari, combinati con le sue frasi concise ed eloquenti, hanno fatto sì che le sue parole diventassero immediatamente riconoscibili.
Nonostante le sfide che la sua malattia gli ha posto, Hawking è stato un comunicatore straordinario. Non si è mai lasciato scoraggiare dalla sua condizione fisica e ha continuato a lavorare sulle sue ricerche e a divulgare le sue scoperte. Era in grado di rendere concetti astrusi comprensibili a un vasto pubblico, utilizzando metafore e analogie per spiegare argomenti complessi come il buco nero, la teoria del Big Bang e i viaggi nel tempo.
Le sue dichiarazioni, spesso sorprendenti e provocatorie, sono state amplificate dallo stile unico con cui le ha pronunciate. Hawking non esitava a condividere la sua opinione su questioni scientifiche o sul futuro dell’umanità, anche quando poteva destare polemiche o essere considerato controverso. La sua franca onestà ha contribuito a renderlo un personaggio di grande carisma e a stimolare il dibattito sulla scienza.
Le sue parole sono state raccolte in numerosi libri, interviste e discorsi pubblici, tra cui il suo lavoro più famoso “Breve storia del tempo”. Questo libro, pubblicato nel 1988, si è rapidamente trasformato in un bestseller internazionale, rendendo Hawking una celebrità non solo tra i suoi colleghi scienziati, ma anche tra il pubblico generale.
La morte di Stephen Hawking, avvenuta nel 2018, ha lasciato un vuoto nell’universo scientifico e spirituale. Le sue parole, tuttavia, vivranno per sempre, come un’eredità indelebile del suo contributo alla scienza e alla promozione della conoscenza. Il suo modo unico di comunicare continuerà a influenzare ed ispirare le future generazioni di scienziati e appassionati di scienza.