Quando si pensa alla parola “Capezzone”, la prima cosa che viene in mente è il termine con cui si definisce una persona che ha la testa grossa. Ma questa parola in realtà ha una storia e delle origini molto diverse.

Il “Capezzone” è infatti un dolce tradizionale della cucina romana, fatto con zucchero, mandorle, noci e canditi. La sua forma è rettangolare e appiattita, con una consistenza simile a quella del torrone.

La sua origine si fa risalire al XVI secolo, quando un certo frate Luca di Reggio Emilia giunse a Roma con la sua ricetta per il “torrone”. La ricetta era stata creata dallo stesso frate e poi passata di generazione in generazione fino ad arrivare fino a lui. Tuttavia, a Roma questa preparazione veniva resa più morbida e tagliata a quadretti, assumendo così la forma di dolce che conosciamo oggi come “Capezzone”.

Il dolce veniva venduto soprattutto nei forni e nelle pasticcerie del centro storico di Roma, ma col tempo si è diffuso anche negli altri paesi dell’Italia centrale, diventando un simbolo della tradizione culinaria romana.

Oggi il “Capezzone” viene prodotto in diverse varianti: ci sono quelli ai fichi, quelli all’arancia e quelli al cioccolato. Ma la versione originale rimane la preferita da molti, bene accompagnata da un bicchiere di vino rosso o di liquore.

Oltre a essere un dolce gustoso e ricco di storia, il “Capezzone” rappresenta anche un’importante fonte di lavoro per le pasticcerie e i forni artigianali della città di Roma e dei suoi dintorni.

Insomma, il “Capezzone” è molto più di un semplice dolce: è una tradizione che si tramanda da generazione in generazione, un simbolo della cucina romana e un’importante fonte di lavoro per tante persone. Se andate a Roma, non potete non assaggiarlo!

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
Quanto è stato utile questo articolo?
0
Vota per primo questo articolo!