Calibro 9 è un film italiano del 1972 diretto da Fernando Di Leo. Considerato uno dei capolavori del cinema poliziesco italiano, il film è ambientato nella città di Milano e racconta la storia di Ugo Piazza, un ex malavitoso appena uscito di prigione che si ritrova coinvolto in un giro di potere e violenza tra diverse bande criminali.

Il protagonista, interpretato da Gastone Moschin, viene subito coinvolto nei loschi affari di Rocco, interpretato da Mario Adorf, il suo ex complice che si è impossessato di una parte del bottino del suo ultimo colpo. Rocco è stato incaricato dal boss in carica, played by Lionel Stander, di ricondurre l’ex galeotto a collaborare con la malavita. A peggiorare la situazione ci pensa anche Chino, interpretato da Luigi Pistilli, uno spietato assassino che si preoccupa di fare da comparsa tra le vicende criminali.

La trama di Calibro 9 si sviluppa in modo intrigante e avvolgente, con colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo. Fernando Di Leo, regista e sceneggiatore del film, è stato abile nel creare un’atmosfera cupa, tensione che lascia ben pochi spazi alla speranza. La fotografia crepuscolare e le inquadrature serrate riflettono l’atmosfera claustrofobica e opprimente in cui si trovano i personaggi della storia.

Tra le parti più riuscite del film, c’è sicuramente il personaggio di Ugo Piazza, interpretato magistralmente da Gastone Moschin. Piazza è un uomo inquieto, tormentato dalle circostanze in cui si trova costretto, ma allo stesso tempo ha una sorta di codice morale che lo distingue dagli altri criminali. È un personaggio complesso, che lotta per trovare la propria identità in un mondo di corruzione e violenza.

La violenza è un elemento centrale nel film, che si svolge in un contesto urbano dove regnano le bande criminali. L’uso del 9 come titolo del film non è casuale: rappresenta la potenza delle armi che vengono utilizzate nella storia, ma può anche essere una metafora della violenza che permea la vita dei protagonisti.

La critica ha apprezzato Calibro 9 per la sua freschezza e autenticità nel rappresentare la società italiana dell’epoca. Il film è stato elogiato per i suoi dialoghi taglienti e per la sua rappresentazione cruda del mondo del crimine. Inoltre, la colonna sonora di Luis Bacalov è stata lodata per la sua capacità di creare un’atmosfera cupa e angosciante.

Calibro 9 è un classico del cinema poliziesco italiano, un film che ha segnato una pietra miliare nel genere. La sua influenza può essere notata in molti film successivi, sia italiani che stranieri. È un film che mette in evidenza la maestria di Di Leo nella creazione di atmosfere cupe e tensioni che coinvolgono lo spettatore fino all’ultima inquadratura.

In conclusione, Calibro 9 è un film da non perdere per gli amanti del cinema poliziesco. La sua trama avvincente, la recitazione impeccabile e l’atmosfera inquietante lo rendono un classico da non dimenticare. Un viaggio nel mondo oscuro della criminalità che continua a esercitare fascino e fascinazione sugli spettatori contemporanei.

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