Le caldarroste sono semplici e deliziose. Si tratta di castagne tostate, spesso vendute per strada in sacchetti di carta o in manufatti di cartone. Ma i bolognesi le godono anche a casa, beandomi del profumo che si diffonde in tutta la cucina.
Le caldarroste erano in origine un cibo della classe contadina. I contadini bolognesi nel passato raccoglievano le castagne nei boschi circostanti, poi le tostavano sul camino. Da allora, le caldarroste sono diventate parte della tradizione culinaria bolognese e ogni anno migliaia di turisti le cercano nei mercatini in città.
Per gustare le caldarroste, basta semplicemente dividerle con le dita e assaggiarle ancora calde. Sono perfette anche per le giornate fredde e nuvolose, le caldarroste rappresentano un comodo spuntino per scaldare il cuore e lo stomaco.
In città, potrete trovare le bancarelle di venditori di caldarroste nei mercati comunali, lungo le strade principali, nei parchi, nei giardini pubblici e addirittura nelle piazze cittadine. Non c’è tempo migliore per gustare le caldarroste che l’autunno, quando l’aria diventa frizzante e i colori delle foglie diventano dorati e arancioni.
Oggi, le caldarroste sono diventate un vero e proprio simbolo di Bologna e della sua gastronomia. In molte famiglie bolognesi, durante l’autunno, è d’obbligo preparare le caldarroste almeno una volta alla settimana. Solitamente si utilizzano delle padelle particolari, che permettono di tostare le castagne perfettamente.
Una curiosità: la città di Bologna ha addirittura un’associazione, “L’arte della Caldarrosta”, che si dedica alla promozione di questo prodotto e organizza eventi e manifestazioni in cui si può gustare la specialità nei suoi modi più originali.
Insomma, le caldarroste sono una tipica prelibatezza bolognese che vale davvero la pena di assaggiare almeno una volta nella vita. Se state visitando la città, non dimenticatevi di prendere una porzione di caldarroste mentre siete in giro a visitare le attrazioni turistiche, darete un tocco speciale alla vostra esperienza di viaggio.