Chiunque abbia avuto modo di vedere almeno una volta un film comico italiano negli anni ‘70 e ‘80 sicuramente ha incontrato il personaggio di Bombolo. Lui, all’anagrafe Franco Lechner, è stato uno degli attori più amati e apprezzati della sua generazione e del cinema italiano tout court. Amato per la sua irriverenza e la sua comicità, Bombolo ha incarnato alla perfezione l’immaginario popolare dell’italiano medio, del furbo e del burlone.
Nato a Milano nel 1931, Bombolo ha iniziato a recitare in teatro nei primi anni ‘60. Durante il suo lavoro come fattorino, conobbe il talento di un giovane comico che in poco tempo sarebbe diventato una star del cinema: Paolo Villaggio. I due si legarono subito di amicizia e Bombolo iniziò a lavorare come suo spalla, comparendo in molti dei film della serie Fantozzi come il temibile ragionier Filini.
Ma fu con la serie di film con il compagno di battaglie Tomas Milian che Bombolo raggiunse il successo planetario. Il personaggio di Nico Giraldi, primo nella serie di film, era un giovane agente di polizia dalle grandi doti di mimetizzazione, ma anche poco lento di comprendonio e facilmente soggiogato dalle donne. In questi film, che hanno segnato uno dei punti più alti della commedia italiana degli anni ‘80, Bombolo ha regalato alcune delle sue performance più memorabili, grazie alla sua capacità di improvvisazione e alla sua fisicità: col suo fisico imponente e il suo volto scuro, era il perfetto antitesi al fascinoso Giraldi.
Ma chi era veramente Bombolo, oltre al personaggio che aveva reso famoso? Era un uomo discreto, riservato, che amava il mare e la pesca. Aveva infatti una casa di villeggiatura in Sardegna, un luogo dove poteva ritirarsi dalla folla dei fan e godersi la natura. Bombolo era anche lontano dall’immaginario comune di star del cinema: era sposato da anni con la stessa donna e aveva due figli a cui teneva molto.
Bombolo ci ha lasciato nel 1987: una notizia che scioccò l’Italia intera. Ma il mito non si è spento con lui: il suo personaggio è sopravvissuto alla sua morte, entrando nell’immaginario collettivo. Non a caso, ancora oggi, il termine “bombolone” viene usato per descrivere qualcosa di grosso e pastoso, in riferimento al fisico imponente dell’attore.
Bombolo è stato uno dei personaggi più amati della commedia italiana, capace di infondere felicità e allegria agli spettatori. La sua figura, ironica e irriverente, era il simbolo di un’Italia popolare che cerca ancora oggi un modo per esprimersi, magari attraverso attori e personaggi che sappiano rendere giustizia alla complessità e alla ricchezza della cultura italiana. Il suo ricordo resta vivo nella memoria degli italiani e in chiunque ami la commedia e il cinema italiano.