Nato a Torino nel 1936, Occhetto si trasferì presto a Milano, dove iniziò la sua attività politica. Dopo essersi diplomato, dal 1959 iniziò a lavorare come operaio in una fabbrica tessile, dove entrò in contatto con il sindacato e con il PCI.
Negli anni ’60, Occhetto si impegnò attivamente nella lotta contro la guerra del Vietnam, partecipando a molte manifestazioni e creando una rete di relazioni internazionali nel mondo della sinistra e dell’estrema sinistra.
Negli anni ’70, Occhetto venne eletto alla Camera dei Deputati, dove si distinse per le sue posizioni coraggiose e controcorrente, in particolare su temi come la difesa della libertà di stampa e di espressione, e la lotta alle discriminazioni razziali.
Nel 1988, Occhetto divenne Segretario Generale del PCI, succedendo a Enrico Berlinguer, deceduto alcuni mesi prima. La sua elezione rappresentò un momento di svolta nella storia del PCI, che iniziò a distaccarsi dalla rigida ortodossia del comunismo sovietico, aprendosi a nuove forme di socialismo democratico e di dialogo con le forze politiche moderate e riformiste.
Nel 1991, Occhetto annunciò la fine del PCI e la creazione di un nuovo partito, il Partito Democratico della Sinistra (PDS), che avrebbe dovuto rappresentare la sinistra riformista e laica italiana. L’annuncio causò