Venezia Nuova, conosciuta anche come Porto Marghera, è una zona della città di Venezia situata sulla terraferma, in prossimità dell'aeroporto Marco Polo. Questa zona è stata, per decenni, il centro dell'industria chimica e petrolifera del Nord Italia.
Nonostante la sua importanza economica, Venezia Nuova è stata spesso oggetto di polemiche a causa degli effetti negativi sull'ambiente e sulla salute dei lavoratori e dei residenti. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati fatti importanti passi avanti per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua nella zona.
Il sito di Porto Marghera è stato inaugurato nel 1917 come centro per la produzione di fertilizzanti. Nel 1924, la Montecatini avviò la produzione di intermedi chimici necessari per la creazione di plastiche e altri prodotti. Negli anni '50, la Montecatini e le altre fabbriche presenti nella zona crebbero a dismisura, ma nel frattempo la zona divenne notevolmente inquinata a causa delle emissioni tossiche delle fabbriche.
Nel 1968, il consiglio comunale di Venezia decise di creare una nuova città industrializzata, Venezia Nuova. L'obiettivo era quello di spostare l'industria chimica e petrolifera dalla città storica al di là del ponte della Libertà, per salvaguardare i tesori architettonici e culturali della città.
Venezia Nuova divenne ben presto uno dei più grandi centri di produzione di petrolio e prodotti chimici in Italia, ma nonostante il successo economico, i costi ambientali furono sempre più alti. Grazie alla pressione dell'opinione pubblica e delle organizzazioni ambientaliste, negli anni '70 e '80 furono avviati importanti programmi di bonifica della zona.
Oggi, Venezia Nuova è un centro industriale moderno e tecnologicamente avanzato. I numeri parlano da soli: la zona conta circa 190 imprese e 25.000 lavoratori, più di 70% delle quali sono a conduzione straniera.
Le aziende presenti nella zona sono impegnate nella produzione di prodotti chimici, farmaceutici, petrolio, gomma e plastica, agroalimentari, e prodotti di consumo. Venezia Nuova è infatti oggi uno dei maggiori porti europei per l'importazione e l'esportazione di prodotti chimici e petroliferi.
Nonostante ciò, molte questioni relative all'ambiente e alla salute dei lavoratori e dei residenti rimangono ancora aperte. La zona è stata identificata come una "area a rischio" dal Ministero della salute, a causa della presenza di sostanze tossiche nell'aria e nel suolo.
Negli ultimi anni, sono stati fatti importanti passi avanti per migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua nella zona. Il programma di bonifica continua, alcune delle fabbriche più inquinanti sono state chiuse, e l'uso di tecnologie sempre più avanzate ha permesso di ridurre le emissioni nocive del settore industriale.
Inoltre, l'accesso alla zona di Venezia Nuova è diventato più facile grazie all'apertura della nuova linea del tram di Mestre e alla creazione di nuove strade. Le aree verdi sono state ampliate e le piste ciclabili sono state introdotte per favorire la mobilità eco-amica.
In sintesi, Venezia Nuova è un importantissimo centro dell'economia italiana, ma ancora alle prese con questioni "ambientali e sanitarie" conseguenti alle produzioni industriali. Il rinnovato interesse per l'ambiente e la salute dei lavoratori e dei residenti sta portando ad importanti progressi nella zona, e sono molto promettenti i cambiamenti attuali e futuri per una città dalle origini così antiche.
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