Quando si pensa alla regione della Campania, si pensa immediatamente alla di Napoli, all’eleganza di Sorrento o all’imponenza del Vesuvio. Tuttavia, c’è un lato meno noto e più misterioso di questa regione, le sue zone disabitate.
Le zone disabitate sono aree che sono state abbandonate dagli abitanti e sono rimaste prive di vita umana per vari motivi: disastri naturali, abbandono delle attività agricole o industriali, o semplicemente spopolamento.
Una di queste aree è la città di Gerusalemme, situata nel comune di Santuario di Montevergine. Questa città, una volta fiorente e animata, è stata abbandonata negli anni ’60 a causa di un terremoto che ha distrutto gran parte degli edifici. Oggi, Gerusalemme è un spettrale con case in rovina e strade deserte. Tuttavia, rimangono ancora alcuni residenti coraggiosi che si aggrappano alla loro amata città, lottando per la sua rinascita.
Un’altra zona disabitata è la città di Roscigno Vecchia, nel comune di Roscigno. Questa città, una volta un importante centro contadino, è stata abbandonata a metà degli anni ’50 a causa della costruzione di una diga che ha portato all’emigrazione degli abitanti. Oggi, Roscigno Vecchia è un borgo fantasma, con case e strade medievali silenziose che sembrano sospese nel . Nonostante l’abbandono, il borgo continua ad attirare visitatori affascinati dalla sua atmosfera surreale.
Un’altra zona disabitata particolarmente intrigante è il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Questo parco, che si estende su una vasta area della Campania, è caratterizzato da numerosi villaggi abbandonati. Uno di questi è il villaggio di San Severino di Centola, che fu evacuato negli anni ’80 a causa del rischio di frane. Oggi, San Severino è un luogo deserto, con case scivolate giù dalla montagna e strade invase dalla natura.
C’è anche una zona disabitata molto inusuale: la città sommersa di Fabbriche di Careggine, nel comune di Careggine. Questa città è stata sommersa dall’acqua in seguito alla costruzione di una diga nel 1953. Da allora, la città riemerge solo una volta ogni dieci anni, la diga viene svuotata per la manutenzione. Le vie e le case di Fabbriche riappaiono per poche settimane, creando un’incredibile visione di un mondo perduto.
Le zone disabitate della Campania offrono un affascinante scorcio di un passato dimenticato. Visitare questi luoghi è un’esperienza straordinaria che permette di immergersi in un’atmosfera irreale e di riflettere sul trascorrere del tempo e sui cambiamenti che avvengono nella vita di una comunità. Queste zone, anche se deserte, continuano a vivere nelle storie e nei ricordi degli abitanti che un tempo le hanno animate.