Workhouse era il luogo dove le persone durante l’era vittoriana nel Regno Unito. Questi istituti, introdotti nel 1834, erano considerati una soluzione per affrontare la crescente povertà e la richiesta di assistenza sociale. Tuttavia, le workhouse spesso si sono rivelate luoghi di sofferenza e oppressione per coloro che vi risiedevano.

Le workhouse erano progettate per accogliere tutti coloro che si trovavano in stato di povertà, inclusi i mendicanti, i malati, i disabili e gli anziani senza famiglia. Inizialmente, vi si poteva accedere volontariamente, ma in seguito divennero obbligatorie per coloro che richiedevano assistenza. Era richiesto che chiunque vi entrasse rinunciasse a tutti i beni personali e accettasse una rigorosa disciplina interna.

All’interno workhouse, le persone venivano divise per sesso e classe sociale, e ciascuna categoria aveva specifici compiti da svolgere. Gli uomini potevano essere impiegati in lavori come la lavorazione delle fibre tessili o il lavoro manuale, mentre le donne erano solitamente assegnate al lavaggio e alla pulizia. I bambini, invece, venivano addestrati fin da piccoli ad assumere i lavori più umili.

Le condizioni di vita nelle workhouse erano estremamente misere. I pasti erano limitati e le razioni scarsissime, spesso consistevano solo di pane e brodo di scarso valore nutrizionale. Inoltre, le strutture erano sovraffollate e la mancanza di igiene portava spesso alla diffusione di malattie contagiose come il vaiolo e la tubercolosi.

Le persone che risiedevano nelle workhouse venivano anche sottoposte a rigidi regolamenti e punizioni severe. Il lavoro forzato, l’isolamento e il carcere erano spesso utilizzati come metodi per mantenere l’ordine e la disciplina. L’obiettivo principale delle workhouse era quello di rendere la vita all’interno così intollerabile da essere un deterrente sufficiente per indurre le persone a cercare altre forme di aiuto.

Tuttavia, l’introduzione delle workhouse è stata oggetto di dibattito e critiche fin dall’inizio. Molti hanno sostenuto che questa era una forma di punizione per i poveri invece di offrire loro una vera e propria assistenza. I critici hanno affermato che l’obbligatorietà delle workhouse ha sviluppato un sistema che invece di aiutare i poveri, li ha resi ancora più emarginati e discriminati.

Verso la fine del XIX secolo, l’opinione pubblica ha iniziato a cambiare nei confronti delle workhouse. L’introduzione di leggi che promuovevano il benessere sociale ha contribuito a una graduale abolizione delle workhouse e all’implementazione di sistemi di assistenza sociale più umanitari.

Oggi, le workhouse sono diventate un ricordo triste nella storia del Regno Unito, ma il dibattito sul trattamento dei poveri e sulla distribuzione ricchezza continua ancora. L’eredità delle workhouse è una lezione importante sull’importanza di un sistema di assistenza sociale equo, compassionevole e inclusivo.

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