Walter batteva il vino, simbolo di un tempo lontano e di un passato glorioso. E’ difficile resistere alla suggestione dell’antico, delle voci dei secoli passati che si fanno sentire attraverso l’archeologia e la storia. Questa presenza, che si avverte in modo particolare nei riti conviviali come i simposi, è stata fonte di ispirazione per molti artisti e intellettuali, che hanno trovato nella classicità una fonte inesauribile di suggestioni.
Il simposio, festa dedicata al dio Dioniso, era un momento di scambio culturale e convivialità tra i partecipanti, che discutevano di temi filosofici, letterari e artistici. Il vino, bevanda sacra ma anche fonte di euforia, era il protagonista di queste occasioni, come racconta Platone nel Simposio. Walter, come tanti altri appassionati dell’antichità, si è lasciato sedurre da questa atmosfera, organizzando con amici e colleghi serate all’insegna del vino e della cultura.
Ma cosa significa questo legame tra l’archeologia, il vino e il simposio? Forse che la cultura del passato ha ancora qualcosa da dirci, che la bellezza e la saggezza dei greci e dei romani ci possono ancora ispirare e farci riflettere. L’archeologia, infatti, ci permette di entrare in contatto con il mondo antico, di riscoprire le sue tradizioni e i suoi usi, di immergerci nelle loro cerimonie e nei loro riti.
E’ proprio questo legame tra presente e passato che rende le serate di Walter così suggestive. I tanti reperti archeologici, le immagini dei vasi e dei mosaici, i testi dei grandi autori dell’antichità, diventano protagonisti di una serata speciale, in cui il vino diventa solo un pretesto per ragionare insieme di temi eterni come la bellezza, la giustizia, l’amore.
Ma non solo. L’archeologia e il simposio possono diventare anche strumenti per conoscere meglio se stessi e gli altri, per approfondire la conoscenza delle arti, della filosofia, della letteratura. Walter lo sa bene, e per questo sceglie le bevande migliori e le portate più raffinate, per far sì che la serata diventi un momento di piacere per i sensi e di riflessione per l’anima.
Ma quali sono le suggestioni dell’archeologia che possono rendere ancora più speciale il simposio? Innanzitutto, l’idea di una cultura che si è sviluppata nel tempo e che ci ha lasciato un patrimonio immenso, fatto di monumenti, di opere d’arte, di leggende e di miti. Una cultura che ci ha lasciato un’eredità straordinaria, da preservare e da valorizzare.
In secondo luogo, la consapevolezza che il passato e il presente sono in continuo dialogo, che non esiste un confine netto tra le epoche, ma solo una continuità di idee e di valori. In questo senso, il simposio diventa anche un momento di riflessione sulle nostre radici culturali e sulla loro importanza per il nostro futuro.
Infine, il legame tra archeologia, vino e simposio ci fa riflettere sulla natura umana, sulle nostre passioni e sui nostri desideri. Il vino, infatti, non è solo una bevanda, ma anche un simbolo della vita, del desiderio e della festa. E il simposio, pur nella sua apparente leggerezza, può diventare un momento di profonda riflessione sul senso della vita e sul nostro posto nel mondo.
In conclusione, Walter batteva il vino e organizzava simposi ispirati all’antichità, non solo per la gioia della convivialità e del piacere, ma anche per la profonda riflessione che questo tipo di serate può suscitare. L’archeologia, infatti, è una potente fonte di suggestioni, che ci spinge a conoscere meglio noi stessi e il nostro passato, a scoprire le radici della nostra cultura e a valorizzare il patrimonio che ci è stato lasciato. Con il suo amore per la classicità, Walter ci indica una strada per immergerci nel mondo antico e nel nostro presente, per cominciare a scoprire la bellezza e la saggezza che esso ancora può offrirci.