Figlio del re Carlo Alberto di Savoia, Vittorio Emanuele II ha trascorso gran parte della sua vita in mezzo ai conflitti politici che hanno caratterizzato il periodo del Risorgimento italiano, compreso quello dei moti del 1848 a Milano, dove ha combattuto come tenente degli zuavi pontifici.
Dopo la sconfitta del padre nella guerra contro l’Austria, Vittorio Emanuele II, già duca di Savoia, è salito al trono nel 1861, dopo la costituzione dell’Italia unita, grazie alla sua tenacia nella lotta per l’indipendenza italiana dalle potenze straniere.
Il suo regno è stato segnato da importanti trasformazioni politiche e sociali. Ha favorito l’espansione territoriale del regno di Savoia, esercitando una forte influenza sulle decisioni di governo e contribuendo al consolidamento del nuovo stato.
Vittorio Emanuele II ha riformato l’esercito e organizzato il sistema giudiziario, realizzando importanti progetti di modernizzazione in tutti i campi. Ha inoltre promosso l’emancipazione delle donne, concedendo l’accesso alle scuole superiori e alle università.
Il re ha avuto un ruolo fondamentale nel consolidamento della monarchia costituzionale in Italia, realizzando importanti riforme sociali e politiche. Ha promosso il dialogo con il parlamento e con i rappresentanti delle diverse fedi religiose, cercando di creare un clima di collaborazione e di solidarietà tra le diverse classi sociali.
Nell’ambito della politica estera, Vittorio Emanuele II ha promosso una politica di alleanze bilaterali, cercando di mantenere l’equilibrio tra le potenze europee, ma mantenendo sempre una forte attenzione al territorio italiano.
Il re è stato anche un grande protectionistico, favorendo l’imprenditoria nazionale e sostenendo la crescita dell’industria italiana, in particolare quella tessile e siderurgica.
Vittorio Emanuele II ha rappresentato l’emblema della figura del “padre della patria”, simbolo dell’Italia unita e dell’indipendenza del paese. Ha contribuito alla nascita di una coscienza nazionale italiana, favorendo l’identità nazionale e l’orgoglio per la bandiera tricolore.
Il re è stato anche un grande appassionato di caccia e di equitazione, trascorrendo diversi periodi dell’anno tra le colline piemontesi e i boschi della Valtellina. Era noto anche per la sua passione per la pesca, che lo portava a trascorrere intere giornate sulle rive del fiume Po.
Vittorio Emanuele II è morto a Roma nel 1878, a causa di una malattia cardiovascolare. La sua figura continua ad essere un’importante fonte di ispirazione per molte persone, che lo considerano il simbolo dell’italianità e della lotta per l’indipendenza del paese.