La trama di Swimming Pool si sviluppa attraverso una serie di eventi che mettono a dura prova la sua protagonista Sarah Morton. Da una parte si presenta la figura della giovane e disinibita Julie, che rappresenta tutto ciò che la scrittrice inglese non è: spontanea, liberata e sessualmente esplicita. D’altra parte, la villa in cui Sarah sta trascorrendo le sue vacanze si rivelerà essere una sorta di scena del crimine, in cui emergono segreti repressi, paure nascoste e desideri inconfessati.
Il regista François Ozon mette in contrasto la freddezza delle acque della piscina con la passione che si anima nel cuore dei personaggi. Nel film il mare è una sorta di luogo della vita, dove l’acqua simboleggia la vita stessa, ma anche il limite dell’esistenza: la piscina è come un ritrovo per chi è ancora in cerca della propria identità, dove sbagliare è possibile e non ci sono conseguenze a livello universale.
Swimming Pool si presenta come una sorta di thriller psicologico, dove i personaggi si muovono in una fitta rete di relazioni ambigue e incrociate. Sarah Morton, interpretata da una straordinaria Charlotte Rampling, è una donna complessa, che nasconde il proprio dolore dietro una maschera di fredda razionalità. Julie, di contro, è una giovane ribelle che mette alla prova l’equilibrio mentale di Sarah, rendendola ogni volta più vulnerabile e incerta.
Il film si sviluppa tra flashback e sequenze oniriche, che restituiscono alla trama un alone di mistero e ambiguità. Il mare, simbolo di vita, si presenta in diverse forme durante la pellicola: ora calmo e silenzioso, ora agitato e minaccioso, come a voler richiamare l’attenzione sulle emozioni contrastanti dei personaggi.
Swimming Pool è un film complesso, che non si lascia facilmente definire. Ozon racconta la storia di due donne che si confrontano, si confrontano e si avvicinano per poi allontanarsi. In questo film, l’acqua diventa un simbolo del desiderio, delle emozioni che travolgono gli individui, del confronto inevitabile che si instaura tra persone diversissime. Il regista francese mescola sapientemente i generi cinematografici, sovrapponendo momenti di thriller psicologico a sequenze molto lente e poetiche.
In un mondo in cui la comunicazione e l’interazione tra individui sono sempre più difficili, Swimming Pool rappresenta una sorta di antidoto alla solitudine e al distacco emotivo. Grazie al modo in cui Ozon racconta la storia dei suoi personaggi, questo film riesce a toccare corde profonde nel pubblico, facendoci riflettere sulla complessità dell’animo umano e sulle relazioni interpersonali. Swimming Pool è un film che non lascia indifferenti e che merita senz’altro di essere visto.