La sindrome di Brugada è caratterizzata da alterazioni nel normale schema di conduzione elettrica del cuore, che possono portare a aritmie potenzialmente fatali, come la tachicardia ventricolare o la fibrillazione ventricolare. Queste aritmie possono provocare un arresto cardiaco improvviso e se non trattate tempestivamente, possono causare la morte.
La sindrome di Brugada è considerata una malattia ereditaria a trasmissione autosomica dominante, il che significa che può essere trasmessa dai genitori ai figli. Tuttavia, solo un terzo dei casi sono ereditati, mentre i restanti due terzi sono sporadici e si sviluppano una chiara causa genetica.
Le alterazioni genetiche coinvolte nella sindrome di Brugada riguardano i geni che codificano i canali del sodio nel cuore. Questi canali sono responsabili della conduzione normale dell’impulso elettrico e le anomalie in questi geni possono influire sulla normale attività elettrica del cuore. Le mutazioni genetiche possono essere di diversi tipi e possono variare tra i pazienti, il che spiega la variabilità dei sintomi e la gravità della malattia.
I sintomi della sindrome di Brugada possono essere variabili e non sempre presenti. Alcuni pazienti possono essere asintomatici per gran parte della loro vita, mentre altri possono presentare sintomi come sincope (svenimento) improvviso, palpitazioni o aritmie ventricolari. È importante notare che gli episodi di aritmia possono essere scatenati da fattori come l’assunzione di alcuni farmaci, l’alcol, l’esercizio intenso o il digiuno.
La diagnosi della sindrome di Brugada si basa su vari criteri, tra cui l’aspetto caratteristico dell’ECG (elettrocardiogramma). Inoltre, è importante escludere altre cause di aritmie ventricolari attraverso una valutazione clinica completa e altri esami, come l’ecocardiogramma o il test da sforzo.
Una volta diagnosticata la sindrome di Brugada, il trattamento principale consiste nell’implantare un defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD). Questo dispositivo monitora costantemente l’attività elettrica del cuore e, se rileva aritmie pericolose, può intervenire inviando uno scarico elettrico per ripristinare il normale ritmo cardiaco. L’ICD può salvare la vita dei pazienti affetti da sindrome di Brugada, ma richiede un’operazione chirurgica per l’impianto e necessita di un monitoraggio regolare.
In conclusione, la sindrome di Brugada è una condizione clinica rara ma potenzialmente letale che colpisce il sistema elettrico del cuore. È importante essere consapevoli dei sintomi e sottoporsi a una valutazione clinica se si sospetta la presenza di questa sindrome, in modo da poter ricevere un trattamento adeguato e prevenire la morte improvvisa. Sebbene la sindrome di Brugada possa essere una malattia ereditaria, è importante ricordare che non tutti i casi sono ereditati e che i fattori ambientali possono giocare un ruolo importante nello sviluppo della malattia.