Sean Penn è stato uno degli attori più importanti degli ultimi tre decenni, non solo per la sua versatilità come interprete ma soprattutto per il suo impegno sociale e politico. Ciò che ha fatto di lui un personaggio inimitabile è stata la capacità di coniugare con efficacia la sua attività professionale con la difesa dei diritti umani e la denuncia delle ingiustizie.
Nato a Santa Monica, in California, nel 1960, figlio dell’attore e regista Leo Penn e della sua seconda moglie, l’attrice Eileen Ryan, Penn si è fatto notare fin da giovane per le sue doti artistiche e la sua sensibilità politica. Negli anni Ottanta si è infatti schierato con decisione contro il governo Reagan e il suo sostegno ai Contras in Nicaragua, tanto da farsi arrestare più volte durante le manifestazioni contro la politica estera degli Stati Uniti in America Latina.
Ma è solo negli anni Novanta che Penn diventa un attore di culto, grazie a film come “Stato di grazia” (1990), “Carlito’s Way” (1993) e soprattutto “Jerry Maguire” (1996), grazie al quale ottiene la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista.
Ma la svolta nella carriera di Sean Penn arriva nel 1997, quando decide di dedicarsi alla regia e dirige il suo primo film, “The Crossing Guard”, che racconta la storia di un uomo che cerca di vendicare la morte della figlia uccisa da un guidatore ubriaco. Il film è un successo di critica e pubblico e consolida la reputazione di Penn come uno degli artisti più interessanti del panorama cinematografico americano.
Ma il vero capolavoro di Sean Penn arriva nel 2003 con “Mistic River”, tratto dal romanzo di Dennis Lehane, grazie al quale vince il premio per la miglior regia al Festival di Cannes e il suo primo Oscar come migliore attore protagonista.
Da allora Penn alternerà la sua attività tra cinema e impegno civile, partecipando in prima persona a iniziative umanitarie e politiche a favore dei diritti delle minoranze, della pace e della giustizia sociale. Nel 2004 viaggia in Iraq per incontrare i soldati americani e gli attivisti iracheni, denunciando la follia della guerra e la responsabilità degli Stati Uniti nella destabilizzazione del paese.
Nel 2005 fondò la J/P Haitian Relief Organization, un’organizzazione non-profit impegnata nella ricostruzione post-terremoto dell’Haiti, che ha raccolto milioni di dollari e cui ha dedicato gran parte del suo tempo e delle sue risorse personali.
Nel 2008 Penn si è nuovamente candidato alla sua personale battaglia contro il governo Bush e il suo sostegno alle politiche controverse come il Patriot Act, la tortura e l’invio di truppe in Iraq. Ha partecipato attivamente alla campagna elettorale a favore di Barack Obama e ha sostenuto con forza la sua politica estera multilaterale e il suo impegno per il disarmo nucleare.
Sean Penn, quindi, è stato un attore di grande successo e un artista impegnato, che ha cercato di conciliare le sue inquietudini artistiche e sociali, portando avanti una costante e coerente lotta per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo. La sua esperienza rappresenta un invito a riflettere sull’importanza della cultura e dell’arte come strumenti per la trasformazione sociale e il cambiamento politico.