Scusa, mi sono disorientata

Mi sveglio con una strana sensazione di disorientamento. La mia mente è annebbiata e non riesco a mettere a fuoco i miei pensieri. Cerco di alzarmi dal letto, ma le mie gambe sembrano non rispondere. Sono incerta su quale sia la direzione corretta da prendere.

Mi guardo intorno nella mia stanza, ma tutto sembra diverso. I mobili sono fuori posto e le pareti sembrano sbiadite. Anche i suoni che sento sembrano confusi e distanti. Mi chiedo se sia tutto un sogno, ma la sensazione di disorientamento è troppo reale.

Decido di scendere le scale, nella speranza che un po’ di aria fresca mi aiuti a ritrovare la lucidità. Uscendo dalla porta di casa, mi rendo conto che anche il quartiere in cui vivo sembra diverso. Le strade che solitamente percorro a piedi ora sembrano strani labirinti, e le persone che incontro sembrano estranee. Cerco di trovare un punto di riferimento, ma tutto sembra così confuso.

Mi fermo davanti a un negozio e chiedo ad una persona se ha notato qualcosa di strano. Lui mi guarda con aria interrogativa e mi risponde con un sorriso di circostanza. La sua risposta non mi rassicura affatto e mi sento ancora più smarrita. Continuo a camminare per le strade, cercando di trovare un luogo familiare che mi aiuti a ritrovare la mia strada.

Passano le ore e il mio stato di confusione persiste. Sono stanca e spaventata, non so cosa fare. Mi rendo conto che ho bisogno di aiuto, ma non so come chiederlo. Mi sento vulnerabile e sola in questo strano mondo che sembra aver preso il posto di quello che conoscevo.

Decido di fermarmi in un parco e sedermi su una panchina. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, cercando di raccogliere i miei pensieri. Mi ripeto che devo trovare un modo per uscire da questo stato di confusione. Mi concentro sulla sensazione del vento che accarezza il mio viso e sul suono degli uccelli che cinguettano nell’aria. Poco a poco, la mia mente si calma e inizio a sentirmi un po’ più lucida.

Decido di chiamare una persona di fiducia per raccontarle quello che sto vivendo. Mi rendo conto che ammettere di essere disorientata è il primo passo per aiuto. La persona dall’altro capo del telefono mi ascolta pazientemente e mi dice che verrà subito a prendermi.

Quando finalmente la vedo arrivare, mi sento sollevata. Finalmente c’è qualcuno che può aiutarmi a ritrovare la mia strada. Mentre mi allontano da quel parco stranito, sento che le mie gambe iniziano a rispondere e che la confusione nella mia testa pian piano si dissolve.

Scusa, mi sono disorientata. È difficile ammettere di essere smarriti, ma è solo attraverso l’umiltà e l’apertura che possiamo trovare la via per tornare sulla strada giusta.

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