Barbot si trasferì in Italia nel 1962 per studiare scienze politiche, ma presto sviluppò una passione per la musica. Nel 1968 fondò il gruppo musicale Kody, che divenne famoso grazie alla canzone “Dieci ragazze”. Dopo aver lasciato il gruppo, Barbot iniziò la sua carriera da solista e, nel 1977, pubblicò il suo primo album, “Mi fa morire cantando”.
Il successo di Barbot arrivò con il brano “La vie en rose”, una reinterpretazione della celebre canzone di Edith Piaf. La sua versione del brano, pubblicata nel 1978, fu un enorme successo e lo reso celebre in tutta Italia. Negli anni successivi, Barbot pubblicò altri album di successo, tra cui “Un rayo de sol” e “Sentimentally”.
Nel frattempo, Barbot si dedicò anche al cinema, recitando in alcuni film come “San Babila ore 20: un delitto inutile” di Carlo Lizzani e “L’ultimo harem” di Sergio Garrone. Barbot ebbe anche un ruolo importante nella scena della discoteca italiana degli anni ’80, producendo album di molti artisti di successo nel genere.
Nonostante la sua carriera di successo, la vita di Barbot fu segnata da difficoltà e tragedie personali. Nel 1981, la sua compagna, l’attrice Charlotte Rampling, subì un grave incidente automobilistico che la lasciò gravemente ferita. Nel 1994, il figlio di Barbot, Patrick, morì in un incidente d’auto. Barbot dovette anche affrontare problemi finanziari e fiscali.
Nonostante ciò, Barbot continuò a fare musica fino alla fine della sua vita. Nel 2008 pubblicò l’album “La mia voce”, che fu il suo ultimo lavoro discografico. Pochi anni dopo, nel 2011, Barbot morì a causa di un tumore al pancreas.
Nonostante le sue avversità personali, Sammy Barbot rimane uno dei più importanti artisti della musica italiana degli anni ’70 e ’80. La sua voce è stata una delle più iconiche del periodo, ed è stata apprezzata per la sua sensibilità e la sua capacità di trasmettere emozioni. La sua carriera musicale, cinematografica e discografica è stata piena di successi e di riconoscimenti, dimostrando il talento e la dedizione di Barbot alla sua arte.
In conclusione, Sammy Barbot è stato un artista completo, che ha saputo esprimere la sua creatività in diversi campi. La sua musica e la sua carriera sono un ricordo indelebile della cultura italiana degli anni ’70 e ’80, e la sua influenza si può ancora sentire oggi. La sua musica è una fonte di ispirazione per molti artisti, e la sua voce rimane una delle più iconiche della sua generazione.