Appartenente al Partito Democratico Italiano, Rosy Bindi ha iniziato la sua carriera politica molto giovane, appena laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Firenze. Si è poi dedicata alla politica, con particolare attenzione ai temi dell’ambiente e dei diritti delle donne e, in seguito, è stata eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1976, restando poi in carica ininterrottamente per nove legislature.
Nel suo percorso politico, Rosy Bindi ha collaborato con numerosi governi, ricoprendo cariche di grande importanza. Nel 2006, durante il primo governo Prodi, è stata nominata Ministro della Salute e ha presieduto la Commissione Parlamentare Antimafia. Nel 2008 è stata nominata presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro, carica che ha ricoperto fino al 2013.
Rosy Bindi ha sempre dimostrato un forte impegno nella lotta alle mafie italiane: già durante il suo mandato al Ministero della Salute ha promosso iniziative volte alla contrastare il potere e la diffusione delle organizzazioni criminali, e poi anche in Parlamento ha continuato a fare della lotta alla mafia uno dei suoi punti di riferimento. Nel 2009, insieme alla senatrice Stefania Prestigiacomo, ha promosso una petizione contro la mafia che ha raccolto oltre 200.000 firme.
Durante gli anni della sua carriera politica, Rosy Bindi ha dato voce anche ai temi della giustizia e della parità di genere, sostenendo diverse iniziative a favore dello sviluppo delle donne nella società e dell’eliminazione degli stereotipi di genere. Nel 2006 ha fatto approvare la legge contro la violenza sessuale, mentre nel 2012 ha presentato il Disegno di Legge sulla parità salariale.
La natura empatica e il carattere