La genialità del pittore si manifesta nelle sue opere di grandi dimensioni e nelle piccole opere in miniatura, in cui si nota il controllo della luce, della forma e dell’espressione. Uno dei suoi maestri è stato il pittore Perugino, ma la sua ispirazione artistica fu soprattutto quella delle antiche statue romane della collezione del Vaticano.
La sua carriera artistica iniziò a Perugia, dove Raffaello apprese i primi rudimenti del mestiere dei miniaturisti. Dopo aver lavorato nella sua città natale, a Firenze e a Perugia, il pittore si trasferì a Roma, dove divenne molto popolare grazie all’aiuto del mecenate Agostino Chigi. Grazie a questo mecenate, Raffaello ebbe accesso alle più importanti opere d’arte di Roma, comprese le antiche statue greche e romane, che studiò per perfezionare la sua tecnica artistica.
Il periodo romano fu cruciale per la carriera di Raffaello, poiché gli permise di realizzare alcune delle sue più importanti opere. Tra queste, spiccano le Stanze Vaticane, una serie di stanze affrescate della Biblioteca Apostolica Vaticana, decorate con i suoi dipinti più famosi. Queste opere lo resero molto popolare e gli permisero di acquisire molti nuovi clienti e commissioni d’arte.
La morte prematura di Raffaello, all’età di soli 37 anni, segnò l’interruzione della sua carriera artistica, ma non la fine della sua opera. Prima di morire, Raffaello fu nominato architetto capo del Vaticano, incarico che gli permise di completare alcuni dei suoi lavori più famosi e di acquisire nuove commissioni. Una delle sue ultime opere fu la Trasfigurazione, un