La flash-pasteurizzazione viene solitamente effettuata durante la fase di imbottigliamento del vino, quando il prodotto è già stato fermentato e maturato. Questo perché, durante il processo di fermentazione, i lieviti presenti nel vino producono naturalmente alcol e anidride carbonica, che contribuiscono a mantenere l’ambiente del vino meno favorevole alla crescita dei microbi.
Tuttavia, in alcuni casi, può essere necessario effettuare la flash-pasteurizzazione anche durante la conservazione del vino, soprattutto se si tratta di vini dolci o liquorosi, che hanno un contenuto di zuccheri residui più elevato e quindi sono più suscettibili alla crescita di batteri e lieviti indesiderati.
La flash-pasteurizzazione viene inoltre utilizzata per eliminare eventuali difetti organolettici che possono essere presenti nel vino, come ad esempio il “gusto di cartone” o la “muffa”. Questi difetti possono essere causati da contaminazioni microbiologiche o da problemi nella fase di vinificazione, e possono compromettere la qualità del vino.
Il processo di flash-pasteurizzazione prevede che il vino venga riscaldato rapidamente a una temperatura compresa tra i 70 e i 80 gradi Celsius per un breve periodo di tempo, solitamente qualche secondo. Questo trattamento termico è in grado di eliminare gran parte dei microrganismi presenti nel vino, senza causare danni significativi alle sue proprietà organolettiche.
La scelta di quando effettuare la flash-pasteurizzazione dipende da diversi fattori, tra cui la tipologia di vino, le caratteristiche chimiche e organolettiche desiderate e le condizioni di conservazione del prodotto. In generale, è consigliabile effettuare la flash-pasteurizzazione il più tardi possibile nel processo di vinificazione, in modo da ridurre al minimo eventuali rischi di contaminazione microbiologica.
Tuttavia, è importante tenere presente che la flash-pasteurizzazione nel vino non è una pratica comune in tutti i contesti di produzione vinicola. Alcuni produttori preferiscono utilizzare altre tecniche di conservazione, come ad esempio la filtrazione attraverso membrane o l’utilizzo di agenti conservanti naturali, per garantire la sicurezza microbiologica del prodotto.
In conclusione, la flash-pasteurizzazione nel vino è una pratica che può essere utilizzata per garantire la sicurezza microbiologica del prodotto senza comprometterne le sue proprietà organolettiche. Tuttavia, la scelta di effettuare questa operazione dipende da diversi fattori e deve essere valutata caso per caso. È sempre consigliabile consultare un esperto in enologia per determinare la migliore strategia di conservazione del vino.