Quale viene aggiunto al vino

Il vino è una delle bevande alcoliche più antiche e apprezzate al mondo. Viene prodotto fermentando il succo d’uva con lieviti naturali presenti sulla buccia degli acini. Ma ci sono casi in cui gli enologi aggiungono alcol al vino, al fine di ottenere determinate caratteristiche o correggere eventuali difetti.

La pratica di aggiungere alcol al vino è chiamata chaptalizzazione. Solitamente, l’alcol aggiunto deve essere di origine viticola, cioè ottenuto dalla fermentazione degli zuccheri dell’uva stessa. Questo viene fatto per aumentare il tenore alcolico del vino, in particolare in regioni dove le uve non maturano completamente a causa del clima più freddo.

L’alcol aggiunto al vino può essere ottenuto da diversi metodi. Uno dei più comuni è la chaptalizzazione, dove lo zucchero viene aggiunto al mosto prima della fermentazione, aumentando così le concentrazioni di zuccheri fermentabili e quindi di alcol. Questo viene fatto utilizzando lo zucchero di canna o di barbabietola, sebbene sia preferibile utilizzare lo zucchero estratto dall’uva stessa.

Tuttavia, ci sono alcune restrizioni legali riguardo all’aggiunta di alcol al vino. In molti paesi, prima di compiere tale pratica, è necessario ottenere l’autorizzazione tramite un’apposita richiesta all’autorità competente. Ciò si fa per evitare frodi o alterazioni della qualità del vino.

Alcuni vini comuni che spesso vengono chaptalizzati sono il Bordeaux e il Champagne. In queste regioni, l’aggiunta di alcol al vino è praticata per rendere i vini più strutturati e corposi. Tuttavia, la quantità di alcol aggiunta non deve superare il 2% del volume totale del vino prodotto.

Un altro alcol che può essere aggiunto al vino è l’acquavite, nota anche come distillato di vinacce. L’acquavite è ottenuta tramite la distillazione del vino, ed è spesso utilizzata per aumentare la gradazione alcolica di certi vini. Questo metodo di aggiunta di alcol viene utilizzato principalmente nelle regioni di produzione del Portogallo e dell’Italia.

Ma non tutti i vini sono adatti all’aggiunta di alcol. I vini dolci naturali, per esempio, hanno già un alto di zucchero residuo, quindi aggiungere alcol sarebbe superfluo. Inoltre, alcuni vini tradizionali vietano l’aggiunta di qualsiasi alcol al fine di preservare l’autenticità e le caratteristiche del vino.

In conclusione, l’aggiunta di alcol al vino è una pratica che può essere utilizzata per ottenere determinate caratteristiche o correggere difetti. Tuttavia, è una pratica regolamentata e controllata, che richiede l’approvazione delle autorità competenti prima di essere effettuata. L’alcol aggiunto può provenire da diverse fonti, come lo zucchero o l’acquavite. È importante notare che non tutti i vini sono adatti all’aggiunta di alcol, e alcuni vini tradizionali vietano questa pratica per preservare l’autenticità e le caratteristiche del prodotto finale.

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