Secondo il Credit Suisse Global Wealth Report del 2020, la ricchezza globale è stata stimata a 418,3 trilioni di dollari statunitensi alla fine del 2019. Questo è un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, una delle sfide nel calcolare la grandezza della ricchezza globale è la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Infatti, secondo lo stesso rapporto, l’1% delle persone più ricche detiene il 44% della ricchezza mondiale, mentre il 50% più povero detiene solo l’1% della ricchezza.
Queste cifre evidenziano una profonda disparità nella ripartizione delle risorse nel mondo, con alcune persone che hanno accesso a una quantità incredibile di ricchezza, mentre molte altre lutti per soddisfare i bisogni di base come cibo, acqua potabile ed educazione. È importante sottolineare che tale disuguaglianza ha conseguenze sociali ed economiche significative, come l’aumento della povertà, dell’insicurezza alimentare e dell’instabilità politica.
Inoltre, la grandezza della ricchezza globale può variare a seconda delle regioni del mondo. Ad esempio, secondo il rapporto di Oxfam “Tempo di curare le disuguaglianze”, nel 2019 il 20% più ricco della popolazione mondiale possedeva l’82% della ricchezza globale, mentre il 50% più povero deteneva meno del 1%. Questa disuguaglianza è particolarmente evidente quando si considerano i paesi in via di sviluppo, dove la povertà e l’ineguaglianza sono ancora più accentuate.
È anche importante notare che la grandezza della ricchezza globale è influenzata da una serie di fattori, tra cui lo sviluppo economico, la politica fiscale e i livelli di istruzione della popolazione. Ad esempio, paesi con un elevato PIL pro capite e un sistema fiscale progressivo tendono a essere in generale più ricchi. Inoltre, l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria di qualità può contribuire a una migliore distribuzione della ricchezza.
Infine, è fondamentale promuovere un dibattito globale su come ridurre la disuguaglianza e garantire una distribuzione più equa della ricchezza. Ciò potrebbe includere politiche fiscali più progressive, maggiori investimenti nell’istruzione e nell’assistenza sanitaria, nonché una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese e dei governi. Solo attraverso misure concrete e sforzi collettivi possiamo sperare di raggiungere una migliore equità nella distribuzione delle risorse globali.