La trama del film segue le vicende del giovane astronauta terrestre, Chuck, che atterra su Planet 51 con la sua navicella spaziale. Qui fa la conoscenza del simpatico Lem, un alieno sempre preoccupato per il suo giardino, che lo aiuterà a nascondersi dalle truppe del dittatore locale, il generale Grawl, che vuole impadronirsi della navicella di Chuck per usare la sua tecnologia.
Il film è ricco di riferimenti alla cultura pop degli anni ’50 americani, dai cartelloni pubblicitari ad una scena in cui Lem e Chuck ballano il rock and roll. Tuttavia, l’aspetto che rende “Planet 51” unico e interessante è la sua inversione di ruoli tra esseri umani e alieni. Qui, gli alieni sono quelli che conducono una vita tranquilla e ordinaria, mentre gli umani sono i “mostri” che arrivano a disturbare l’equilibrio.
Inoltre, “Planet 51” offre una riflessione sulla paura dell’altro e sull’importanza di mettersi nei panni degli altri. Nel film, gli alieni hanno paura di Chuck perché lo vedono come un mostro invasore, mentre la verità è che non ha nessuna intenzione di far loro del male. È solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca che le due culture possono coesistere pacificamente.
Dal punto di vista tecnico, il film presenta un livello di animazione di alta qualità, con molti dettagli nei disegni e nei movimenti dei personaggi. In particolare, le scene d’azione, come quella in cui Chuck scappa dalle truppe del generale Grawl, sono molto ben fatte e si avvicinano allo stile dei film d’azione hollywoodiani.
In conclusione, “Planet 51” è un film d’animazione divertente e originale, che offre una rilettura interessante dei cliché del genere fantascientifico. Attraverso la sua ambientazione ispirata agli anni ’50 americani e la sua inversione di ruoli tra umani ed alieni, il film invita a riflettere sull’importanza della comprensione reciproca per costruire una società pacifica e accogliente. Se non l’avete ancora visto, vi consiglio di recuperarlo al più presto.