Il Piano è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 gennaio 2021, dopo un lungo lavoro di progettazione che ha visto la partecipazione di esperti in diverse aree, tra cui economia, ambiente, innovazione tecnologica, sviluppo sociale, sanità, cultura e turismo.
La strategia adottata prevede investimenti in infrastrutture, istruzione, ricerca e sviluppo, ambiente, digitale e cultura, al fine di sostenere la crescita economica, creare lavoro e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
L’obiettivo principale del Piano è quello di incrementare il potenziale di crescita del Paese attraverso la promozione di investimenti pubblici e privati in progetti strategici in grado di stimolare l’innovazione, la competitività e lo sviluppo sostenibile.
Per fare ciò, il governo ha stanziato 209 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi provenienti dal Fondo di ripresa e resilienza dell’Unione Europea, e 17,2 miliardi dalla legge di bilancio.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede una serie di interventi mirati per favorire la ripresa economica, la creazione di posti di lavoro e la riduzione delle disuguaglianze sociali. Ad esempio, saranno introdotte misure volte a promuovere la digitalizzazione delle imprese, ad aumentare la qualità dell’istruzione, a sostenere la transizione energetica, e a favorire il turismo sostenibile.
Il Piano è strutturato in 4 pilastri principali: 1) Digitale e innovazione, 2) Transizione ecologica, 3) Infrastrutture per la mobilità sostenibile, e 4) Istruzione e ricerca.
Il primo pilastro intende promuovere il progresso digitale delle aziende e della pubblica amministrazione, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, la semplificazione delle procedure amministrative, e la promozione della cyber security.
Il secondo pilastro insiste sulla necessità di una transizione ecologica per fare fronte ai cambiamenti climatici e proteggere l’ambiente. Saranno incentivati investimenti in efficienza energetica, energie rinnovabili, riqualificazione degli edifici, mobilità green, e gestione sostenibile delle risorse naturali.
Il terzo pilastro si concentra sull’importanza di un’infrastruttura efficiente per la mobilità sostenibile. Saranno promossi investimenti nella costruzione di nuove infrastrutture stradali e ferroviarie, creazione di piste ciclabili, sviluppo di trasporti pubblici ecologici, e diffusione delle car sharing.
Il quarto pilastro mira a rafforzare il sistema educativo, a supportare la ricerca e l’innovazione, e a migliorare la formazione professionale per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta una grande opportunità per l’Italia di uscire dalla crisi economica in maniera sostenibile e duratura. Gli investimenti previsti, infatti, non solo daranno un impulso all’economia ma permetteranno di fronteggiare sfide globali come la transizione ecologica e la digitalizzazione dell’economia. A tal proposito, sarà importante la connessione tra risorse e territori, e la partecipazione attiva delle delle regioni e dei territori nel definire i progetti e le priorità di intervento.
In conclusione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un segnale positivo per l’intera società italiana, in una fase di grandi difficoltà. Speriamo che lo sviluppo del progetto sia condiviso da tutti gli attori coinvolti, e che il Piano possa diventare un modello per il rilancio di altri Paesi europei.