Una delle tecniche più diffuse è l’aggiunta di zucchero al mosto durante la fermentazione. Questo metodo, noto come chaptalizzazione, consiste nell’aggiungere zucchero di canna o di barbabietola al mosto iniziale per fornire al lievito un’ulteriore fonte di zucchero da fermentare. In questo modo, il lievito può produrre più alcol durante il processo di fermentazione, aumentando il grado alcolico. Tuttavia, è importante fare attenzione all’aggiunta di zucchero in eccesso, in quanto potrebbe influire negativamente sull’equilibrio del vino e sulla sua struttura.
Altra tecnica utilizzata è l’uso di mosti concentrati. Questi mosti sono ottenuti mediante l’evaporazione dell’acqua contenuta nel mosto. Successivamente, il mosto concentrato viene aggiunto al mosto iniziale per aumentarne la concentrazione di zuccheri e alcol. Questo metodo richiede una maggiore cura nella gestione della fermentazione, poiché un’elevata concentrazione di zuccheri può rendere difficile il controllo della fermentazione stessa. Tuttavia, se gestito correttamente, l’uso di mosti concentrati può essere un metodo efficace per aumentare il grado alcolico del vino.
Un terzo metodo utilizzato dagli enologi è l’addizione di alcool neutro. Questa tecnica prevede l’aggiunta di alcool distillato, generalmente di origine agricola, al vino durante la fermentazione o la maturazione. L’alcool neutro aggiunto viene solitamente ottenuto da materie prime come uva, cereali o melassa. L’aggiunta di alcool neutro consente di incrementare rapidamente il grado alcolico del vino, ma è importante utilizzarlo con parsimonia per evitare di alterarne l’equilibrio e il gusto.
Vi è anche la possibilità di favorire una fermentazione più completa, cioè una fermentazione in cui il lievito riesce a trasformare la maggior parte degli zuccheri presenti nel mosto in alcol. Un metodo per fare ciò è l’uso di lieviti specializzati in grado di sopportare un elevato contenuto di zuccheri nel mosto e di completare la fermentazione. Inoltre, un controllo accurato della temperatura durante la fermentazione può favorire un’attività enzimatica ottimale del lievito, consentendo una fermentazione più completa e quindi unicamente l’aumento del grado alcolico.
Infine, una delle tecniche più tradizionali utilizzate per aumentare il grado alcolico del vino è l’appassimento dell’uva. Questo metodo prevede la raccolta e l’essiccazione delle uve, in modo che perdano parte dell’acqua e concentriamo naturalmente gli zuccheri e altri componenti nel frutto. Successivamente, le uve appassite vengono fermentate, producendo un vino più ricco di zuccheri e alcol. Questo metodo è spesso utilizzato per produrre vini dolci e passiti, ma può essere adattato anche per aumentare il grado alcolico di altri tipi di vino.
In conclusione, ci sono diverse strategie che possono essere adottate per aumentare il grado alcolico del vino. Ognuna di queste tecniche ha i suoi vantaggi e svantaggi, ed è importante valutare attentamente quale metodo sia più appropriato per il tipo di vino che si produrre. Inoltre, è fondamentale avere una buona conoscenza delle caratteristiche del vino e delle normative vigenti per garantire che il prodotto finale rispetti gli standard di qualità e sia apprezzato dai consumatori.