Elisa Claps aveva 16 anni quando scomparve il 12 settembre 1993, dopo aver fatto visita al suo parroco, don Michele Franco. Dai suoi diari, scritti in segreto, era emerso che Elisa era innamorata del sacerdote, ma questa circostanza non aveva mai portato ad alcun tipo di azione da parte delle autorità.
Nonostante le ricerche massicce e le indagini che si susseguirono negli anni successivi, il corpo di Elisa Claps non fu mai trovato, almeno fino al novembre 2010, quando alcuni operai incaricati di sgomberare un immobile delle forze dell’ordine nella città di Potenza scoprirono i resti della ragazza all’interno di una cisterna dell’acqua sul tetto dell’edificio.
Il caso, che ha suscitato enorme scalpore in Italia, è stato oggetto di numerose ipotesi e speculazioni, tanto che il libro che ne racconta la vicenda ha raggiunto un successo editoriale straordinario.
Inizialmente, all’epoca della scomparsa, la famiglia di Elisa aveva presentato denuncia contro don Franco, il quale, interrogato più volte, aveva ripetuto che non aveva mai avuto una relazione amorosa con la ragazza. A supporto di questa tesi, vennero rinvenuti dei biglietti e delle lettere scritte da Elisa al sacerdote, dai quali emergono chiaramente i suoi sentimenti per lui.
Nel 2008, il gip di Potenza, Giuseppe Gargarella, che aveva riaperto le indagini su questo misterioso caso, aveva disposto l’arresto di don Franco, accusandolo di omicidio preterintenzionale, ma il sacerdote venne subito rilasciato per insufficienza di prove.
Solo dopo il ritrovamento del corpo, la Procura di Potenza ha ripreso gli interrogatori, e in data 15 settembre 2011, don Franco è stato nuovamente arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
Secondo l’accusa, il prete avrebbe strangolato Elisa Claps, forse per evitare che lei rivelasse la relazione clandestina che tra loro stava nascendo o, secondo altre ipotesi, per eliminare un “peso” troppo grande.
La verità sul delitto di Elisa Claps è ancora oscura e sfuggente; molti dettagli di questa vicenda non sono stati ancora chiariti, e nonostante la sentenza di primo grado, che ha condannato don Franco all’ergastolo, ci sono ancora molte domande a cui non è stato possibile dare una risposta.
Tuttavia, questo caso, che ha stupito e indignato l’opinione pubblica, ha portato alla luce una serie di problemi che riguardano un tema molto delicato come quello dei rapporti tra sacerdozio e amore, e ha sollevato una serie di questioni riguardo la capacità delle istituzioni di fare luce su casi di questo tipo, in cui la verità sembra essere talmente nascosta da rimanere per sempre inosservabile.