Manet aveva sempre desiderato mostrare la realtà nuda ed esplicita: ciò che vediamo in Olympie è soltanto una rappresentazione della vita. Il quadro è una critica all’ipocrisia della società del tempo dove l’attività sessuale era un tabù ma al contempo diffusa e tollerata. In un certo senso, rappresenta anche una sfida alle convenzioni artistiche dominanti del XIX secolo, in cui gli ideali estetici del neoclassicismo e della scuola degli artisti saliti alla ribalta nel 1850 esigevano figure di donne idilliche e mitologiche anziché rappresentazioni reali.
Il dipinto è stato ispirato dalla Venere di Urbino di Tiziano, un’altra opera d’arte che rappresenta una donna nuda in una posizione simile a quella di Olympia, ma con un significato completamente diverso. Nella Venere di Urbino, la donna rappresentata è una dea dell’amore ideale, mentre in Olympia la ragazza rappresentata è una prostituta, il cui sguardo fa interagire lo spettatore con la realtà cruda del suo lavoro.
Le reazioni al dipinto di Manet sono state accese e senza mezzi termini. Molti critici lo considerarono immorale e disgustoso, e gli spettatori rimasero scioccati dal confronto diretto con la figura nuda di Olympia e la raffigurazione del mondo delle cortigiane. Ma non tutti furono inorriditi dall’opera di Manet: alcuni critici storici d’arte lo hanno considerato una pietra miliare della modernità nella pittura.
Con il tempo, l’opera ha acquisito un enorme valore simbolico. È diventata un’icona della lotta di Manet contro le convenzioni sociali e artistiche, e del suo rifiuto dell’estetica convenzionale. La figura di Olympia è diventata un simbolo della donna moderna, incarnante della sua libertà sessuale e dell’emancipazione dalle restrizioni sociali.
Olympia è ciò che ha fatto di Édouard Manet uno dei pittori più innovativi e controversi del suo tempo. L’importanza di questa opera non è soltanto legata alla sua bellezza estetica, ma anche alla sfida che l’artista ha lanciato ai valori morali della società del suo tempo, usando la pittura come forma di protesta.
Oggi, quest’opera è esposta alla Musée d’Orsay di Parigi, dove è considerata uno dei quadri più importanti dell’arte moderna. E’ il giusto riconoscimento di un artista che ha saputo sfruttare la provocazione per creare un’opera d’arte senza tempo che ha ispirato molti artisti successivi, dalla fine del XIX secolo fino all’attualità.