Nel 1956, Filogamo si trasferì a Milano per lavorare come inviato speciale per il settimanale L’Europeo. Grazie alle sue competenze linguistiche, Filogamo divenne presto un corrispondente di rilievo, segnalando importanti fatti di cronaca dall’estero e creando una vasta rete di contatti con giornalisti e politici di altre nazionalità.
Nel 1960, Filogamo fece il suo esordio in televisione come conduttore del programma di attualità Settevoci. Il programma, che inizialmente era solo un’appendice della rubrica televisiva La Domenica Sportiva, divenne presto un successo e arrivava a registrare ascolti pari a sei milioni di spettatori.
Filogamo divenne noto al grande pubblico non solo per la sua professionalità, ma anche per la sua accentuata sicilianità. Il giornalista, infatti, non nascondeva il suo accento e la sua origine, diventando per molti spettatori una sorta di figura paternalistica.
Negli anni ’70, Filogamo conduceva anche trasmissioni come Penso quindi gioco e Settevoci Young. Nel 1979, però, si ritirò dalla televisione e si dedicò alla scrittura. Pubblicò diversi libri, tra cui il romanzo Il pescatore di sogni, il saggio 1975: un altro mondo possibile? e l’autobiografia Fino all’ultimo respiro.
Nell’autunno del 1983, Nunzio Filogamo tornò in televisione come uno dei conduttori del nuovo programma culturale Linea d’ombra. Il programma, che andava in onda la domenica mattina, era dedicato alla presentazione di libri e al confronto tra autori e critici.
La sua partecipazione al programma fu però breve: il 30 ottobre 1983, Filogamo morì in circostanze misteriose. La sua morte rimase avvolta da un alone di mistero per molto tempo: ufficialmente, Filogamo era stato vittima di un infarto, ma furono numerosi i dubbi e le teorie sull’effettiva causa del decesso.
Oltre alla fama di giornalista e conduttore televisivo, Nunzio Filogamo è stato anche un personaggio molto amato dal pubblico, grazie alla sua umanità e alla sua semplicità. Come la maggior parte dei siciliani, Filogamo era un uomo di poche parole, ma di grande umanità e sensibilità. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto difficile da colmare, ma la sua eredità è stata raccolta da molti giovani giornalisti che si sono ispirati alla sua passione e alla sua professionalità.