San Giovanni XXIII, uno dei pontefici più amati e rispettati nella storia della Chiesa cattolica, ha una storia familiare molto particolare. Nato in una famiglia agiata, ma umile e devota, il futuro pontefice ebbe nella sua vita due guide eccezionali: sua madre e sua nonna.
La madre di Angelo Roncalli, futuro San Giovanni XXIII, si chiamava Marianna e fu una donna molto religiosa, che insegnò al figlio tutti i valori cristiani. Ma ad avere un ruolo importante nella vita di Angelo Roncalli fu anche la nonna, chiamata Anastasia.
Anastasia Roncalli era una donna molto sensibile e intelligente, che diede un grande contributo allo sviluppo personale del nipote. La nonna inculcò in Angelo Roncalli la passione per il sapere e per la cultura. Fu lei, infatti, a introdurlo alla lettura dei classici greci e latini, nonché allo studio della filosofia.
Ma la nonna Anastasia Roncalli voleva anche che il nipote sviluppasse una grande passione per la musica sacra. Non a caso, iniziò a portarlo in chiesa fin da piccolo, dove ascoltava con commozione i canti liturgici e le preghiere. Quest’insieme di esperienze formative ed educative contribuirono in maniera determinante alla scelta di Angelo Roncalli di dedicarsi alla vita ecclesiastica, fino a diventare Papa.
Per san Giovanni XXIII, la figura della nonna Anastasia fu di fondamentale importanza per la sua educazione e la sua formazione umana. Una persona religiosa, rispettosa delle tradizioni ma anche aperta e tollerante verso il prossimo. La nonna era una figura materna e paterna allo stesso tempo, sempre pronta ad ascoltare e a consigliare il suo nipote.
Come ricorda san Giovanni XXIII nel suo famoso discorso inaugurale del Concilio Vaticano II, la nonna Anastasia era una donna profondamente umana, che gli aveva trasmesso la fede in Dio ma anche la fede nell’uomo e nella dignità dell’essere umano. Era una guida morale che, con il suo esempio di vita, aveva insegnato al nipote i valori del rispetto, della tolleranza, della concordia e dell’amore.
In sintesi, la Nona di san Giovanni XXIII è un esempio da seguire per tutti noi. Una figura di grande umanità e di enorme saggezza, che ha saputo trasmettere al nipote i valori cristiani ma anche i principi di solidarietà, di giustizia e di rispetto per il prossimo. Una donna che ha insegnato a tutti, con il suo esempio silenzioso, che la fede in Dio non può prescindere dall’amore per gli uomini e le donne.
Oggi, come in passato, l’esempio della Nona di san Giovanni XXIII è un simbolo di speranza per tutti noi. Nel mondo attuale, spesso caratterizzato dalla violenza, dall’odio e dall’intolleranza, abbiamo bisogno di persone che ci guidino e ci accompagnino lungo il cammino della vita. La Nona di san Giovanni XXIII ci ha insegnato che queste persone esistono davvero, basta saperle riconoscere e rispettare.