Il transatlantico della Costa Crociere aveva appena lasciato il porto di Civitavecchia, a nord di Roma, con circa 4.200 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo, quando a circa un’ora di navigazione si avvicinò alla costa rocciosa dell’isola del Giglio. In un attimo di follia, il comandante dell’imbarcazione, Francesco Schettino, ordinò di avvicinarsi troppo alla costa, sperando che i passeggeri potessero ammirare la costa dall’imbarcazione.
Durante l’attraversamento, il comandante Schettino stava conversando con il maitre a bordo, quando, all’improvviso, il transatlantico ha colpito un masso subacqueo, provocando un’ampia apertura nello scafo del transatlantico. L’imbarcazione ha iniziato a inclinarsi sempre di più verso il lato sinistro, finché non è finita spiaggiata sulla costa dell’isola del Giglio.
L’impatto è stato terrificante, ma ancora più terrificante sono state le conseguenze, poiché l’equipaggio e i passeggeri non erano preparati per un’emergenza così grave. Non c’erano procedure di evacuazione a bordo, ciò che avrebbe dovuto essere seguito in caso di emergenza era stato drasticamente messo da parte dal comandante. Mentre l’imbarcazione si inclinava sempre di più, iniziarono a cadere oggetti a bordo e si rischiò di scatenare una tragedia ancora più grande. Nel panico e nella confusione, ci furono 32 morti e centinaia di feriti.
Nel tentativo di evitare le conseguenze dell’incidente, il comandante Schettino ha tentato di imputare la colpa all’equipaggio e ai dipendenti della compagnia. Per mesi, la stampa ha seguito con attenzione l’indagine sul naufragio della Costa Concordia e sulla responsabilità del comandante Schettino. Il comandante è stato giudicato colpevole di omicidio colposo, naufragio e abbandono della nave e condannato a 16 anni di prigione.
L’incidente della Costa Concordia non solo ha avuto conseguenze disastrose a livello umano, ma ha anche causato danni economici enormi alla Costa Crociere e al turismo italiano in generale. La compagnia ha dovuto sostenere i costi del recupero del relitto e delle operazioni di pulizia del mare, che si sono protratte per più di un anno. La conseguenza più grave è stata l’effetto negativo sul turismo locale e sulla reputazione del paese, che ha destato la preoccupazione degli operatori turistici in tutta Italia.
Un naufragio come quello della Costa Concordia ha fatto emergere la necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza a bordo delle navi e delle imbarcazioni da crociera. È importante che le imprese di navigazione lavorino in stretta collaborazione con le autorità per garantire l’incolumità dei passeggeri e dell’equipaggio, e che i passeggeri stessi conoscano le procedure di sicurezza durante il viaggio. Il naufragio della Costa Concordia segna una tragica pagina nella storia della navigazione, ma ci insegna l’importanza di una maggiore attenzione alla sicurezza e alla responsabilità sociale in tutte le attività umane che comportano un rischio.