L’indimenticabile frontman dei The Doors, Jim Morrison, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica rock. La sua poetica, la sua voce graffiante e le sue esibizioni eccentriche hanno influenzato e ispirato intere generazioni di artisti. Ma cosa c’è dietro l’icona? E perché Morrison era così affascinato dalla città di Budapest?
Morrison, nato nel 1943 a Melbourne, in Florida, era un animo ribelle sin da giovane. A causa dei suoi trascorsi giovanili turbolenti, il padre gli regalò una macchina da scrivere per incoraggiarlo a esprimere la sua creatività attraverso la scrittura. Da quel momento, Morrison iniziò a coltivare la passione per la poesia e la letteratura, che si sarebbe poi riflessa nei testi delle sue .
Nel 1967, i The Doors raggiunsero la fama internazionale con l’uscita dell’album omonimo. Fu proprio in quel periodo che Morrison fece la sua prima visita a Budapest, una città che lo affascinò fin dal primo istante. La sua bellezza decadente, le strade tortuose e i palazzi gotici sembravano rispecchiare l’anima tormentata di Morrison.
Durante il suo soggiorno a Budapest, Morrison si dedicò alla scrittura di poesie e di nuove canzoni. I caffè storici della città divennero i suoi luoghi di ispirazione preferiti, come il leggendario New York Café, famoso per essere frequentato da artisti e scrittori. Qui trascorreva lunghe ore immergendosi nella sua arte, cercando di catturare sulla pagina bianca tutto il suo turbamento interiore.
Ma Morrison non si limitò solo alla scrittura durante il suo soggiorno a Budapest. Amava perdersi lungo le strade tortuose della città, lasciandosi trasportare dalla sua atmosfera misteriosa. Spesso si diceva che lo si potesse incontrare camminare da solo lungo il Danubio, le cuffie nelle orecchie e uno sguardo perso nel vuoto. La città sembrava essere diventata per lui un rifugio dal caos della celebrità e un luogo in cui poteva rifugiarsi per trovare ispirazione.
Budapest rappresentava per Morrison anche un luogo di fuga dai demoni che lo tormentavano. La città gli offriva un senso di libertà e di anonimato, lontano dagli occhi indiscreti dei fan e dei paparazzi. Era qui che Morrison poteva finalmente essere sé stesso, allontanandosi dal personaggio di “The Lizard King” che aveva creato per il palco.
Nonostante la sua grande passione per Budapest, Morrison non vi rimase a lungo. Nel 1968, i The Doors proseguirono il loro tour mondiale e il cantante dovette abbandonare la città che amava così tanto. Tuttavia, l’influenza di Budapest sulla sua arte non si dissolse mai del tutto. Molte delle sue canzoni furono ispirate dalla sua esperienza nella città, come ad esempio “The Spy”, in cui canta di un amore perduto a Budapest.
L’icona ribelle è scomparsa prematuramente nel 1971, ma il suo spirito vive ancora. E mentre Budapest continua a incantare e affascinare i suoi visitatori, il ricordo di Jim Morrison rimane impresso nella memoria della città, testimoniando l’eterna ispirazione che ha trasmesso agli artisti di tutto il mondo.