La fase dadaista di Ernst è caratterizzata dalla produzione di opere classiche del movimento dada, come “Le Pont de Main”, “Oedipus Rex”, e “Rubbersoe”. In queste opere l’artista si esponeva alle sue sperimentazioni sessuali e all’attivismo politico del periodo. Lavorava con oggetti trovati, collages, e assemblaggi, e il suo stile era caratterizzato da uno spirito anarchico che si rifletteva nella produzione di opere scabrose e provocatorie.
Negli anni venti Ernst si avvicina alla teoria surrealista di André Breton. In questo periodo comincia a dipingere, creando quadri raffinati e surreali come “La Femme 100 têtes” e “La Peur”, opere che mostrano il personale mondo interiore dell’artista, una sorta di sogno collettivo. La “Femme 100 têtes” è uno dei quadri più emblematici della sua produzione surrealista: l’immagine raffigura, infatti, una figura femminile dalle molteplici teste, che esplora il mondo visivo della mente umana.
Nel 1934 Ernst lascia il movimento surrealista per fondare un nuovo movimento stilistico con il pittore spagnolo Joan Miró, chiamato “Formentera” e caratterizzato da un forte ritorno al primitivismo e all’arte aborigena. Appartenenti al movimento Formentera sono opere di Ernst quali “Le Jardin des Bagatelles” e “La Terreur des Mirages” che, al contrario delle opere precedenti, sono caratterizzate da uno stile più razionale e organizzato, con linee e forme geometriche, e in cui la materia pittorica si fa linguisticamente (elemento decorativo) e concettualmente essenziale.
Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Ernst torna ad avvicinarsi all’arte figurativa, e produce una serie di quadri raffinati in cui accentua le tecniche di disegno tradizionali. Tra queste opere, troviamo “Le Robe de l’Empereur”, “L’Homme qui crie” e “La Terre Chante”. In queste ultime opere, l’artista mostra la propria esperienza come figurinista di teatro, creando disegni ricchi di dettagli, abiti alla moda e interiori raffinati.
In tutti questi periodi della sua vita, Ernst è stato un artista dinamico e innovativo, sempre alla ricerca di nuove forme di espressione. Il suo lavoro ha influenzato molti altri grandi artisti, come Salvador Dali, René Magritte e Marcel Duchamp, e il suo stile ha contribuito a ridefinire l’arte moderna del XX secolo. La sua eredità è stata immensa e continuerà ad ispirare l’arte contemporanea per sempre.