Nato nel 1908, Salmi ha presto dimostrato di avere una notevole predisposizione per gli studi umanistici. Dopo aver frequentato il Liceo Classico “Giosuè Carducci” di Rimini, ha ottenuto una laurea in Lettere all’Università di Bologna, prima di trasferirsi a Firenze per continuare gli studi presso l’Istituto di Storia dell’Arte.
Ma la passione di Salmi non riguardava solo l’arte: già in giovane età aveva dimostrato un interesse per la storia e la politica, come dimostra la scelta di diventare segretario generale del Partito Radicale di Rimini negli anni ’30. Tuttavia, già allora il suo interesse non si limitava alla politica locale: Salmi aveva contatti con intellettuali e artisti di livello nazionale, come Piero Gobetti e Mario Luzi.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Salmi ha continuato a distinguersi in molti campi. Nel 1946 ha fondato la rivista “Paragone” insieme ad altri intellettuali come Carlo Ludovico Ragghianti, Fernanda Wittgens e Giulio Carlo Argan, che ha presto raggiunto una vasta popolarità. Inoltre, ha collaborato con numerose testate giornalistiche e ha scritto numerosi libri, tra cui “Futurismo” (1957) e “L’avventura della bellezza” (1966).
Ma il contributo più importante di Mario Salmi è stato senza dubbio quello nel campo della cultura. Grazie alla sua passione per l’arte, ha saputo costruire un ponte tra le discipline, dimostrando che non esiste una separazione netta tra poesia e pittura, tra musica e filosofia. Il suo lavoro ha segnato un cambiamento radicale nella concezione del ruolo dell’intellettuale e del critico d’arte, spostando l’attenzione dal “così sia” al “come sia” dell’arte.
Oltre alla sua attività culturale, Salmi ha sempre dimostrato un forte impegno civile. Nel 1962 ha fondato l’associazione “Italia Nostra”, che si prefiggeva di tutelare il patrimonio culturale italiano e di valorizzare le tradizioni locali, svolgendo una campagna di sensibilizzazione tra la popolazione. Il suo impegno gli è valso numerose onorificenze e riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte (1967) e la nomina a Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (1976).
Mario Salmi è scomparso nel 1985, ma il suo contributo alla cultura italiana è ancora oggi riconosciuto e apprezzato. La sua concezione dell’arte come esperienza vissuta e della cultura come patrimonio condiviso rimane attuale e importante, soprattutto in un’epoca in cui la cultura e il valore della memoria sembrano essere messi sempre più in discussione.