Busi si è laureata in Filosofia presso l’Università di Bologna, e già durante gli anni dell’università ha dimostrato un grande interesse per le questioni sociali e politiche. Durante la sua carriera, ha lavorato come scrittrice, traduttrice e giornalista, collaborando con diverse testate come “il manifesto” e “L’Espresso”.
Come scrittrice, Busi ha pubblicato numerosi libri, tra cui “La città di cemento” (1947), un romanzo che affronta i problemi della ricostruzione postbellica e della speculazione edilizia, e “Caro Lucio, ti scrivo” (1962), una raccolta di lettere immaginarie indirizzate a un uomo immaginario che rappresenta la figura del potere. Negli anni Settanta, ha pubblicato un’importante biografia su Rosa Luxemburg, figura chiave del socialismo europeo.
Busi è stata anche attiva nella lotta per i diritti delle donne, partecipando al movimento femminista sin dai suoi esordi in Italia negli anni Settanta. Nel 1971, ha partecipato all’organizzazione della prima manifestazione femminista italiana, la “Marcia delle donne per la pace”, che si è tenuta a Roma.
Oltre alla sua attività di scrittrice e attivista, Busi è stata una grande traduttrice. Ha tradotto le opere di importanti autori come Virginia Woolf, Katherine Mansfield, Thomas Hardy, William Butler Yeats e Dylan Thomas. Grazie alla sua attività di traduttrice, Busi ha contribuito a far conoscere in Italia, in particolare nel periodo del dopoguerra, importanti correnti letterarie internazionali.
Maria Luisa Busi è morta a Roma nell’aprile del 1995. La sua figura, tuttavia, continua ad essere importante e riconosciuta, sia per le sue innovazioni in campo letterario sia per il suo impegno politico e sociale. Busi è stata una delle prime donne ad occuparsi di politica, di femminismo e di cultura in Italia, e la sua eredità continua ad ispirare molte persone oggi.
In particolare, la sua figura è stata celebrata nel 2017, in occasione del centenario della sua nascita, con una serie di iniziative, mostre e incontri in tutta Italia. Tra gli eventi più importanti figura l’esposizione “Maria Luisa Busi e le Sorelle Chaplin”, che si è tenuta a Ravenna, città natale della scrittrice.
In sostanza, Maria Luisa Busi è stata una figura importante per la cultura e la politica italiana del XX secolo. La sua attività di scrittrice, traduttrice e attivista, la sua riflessione sui temi dell’edilizia e della cultura urbana, la sua lotta per i diritti delle donne e per il rinnovamento della sinistra italiana, hanno contribuito in maniera significativa al dibattito culturale e sociale del suo tempo. Oggi, la sua figura rappresenta ancora un punto di riferimento per molti intellettuali, scrittori e attivisti italiani.