Nato il 26 aprile 1956 a Arak, in Iran, Bahrami ha sviluppato la passione per il tennis fin dalla giovane età. Tuttavia, la sua famiglia non aveva le risorse finanziarie per sostenere la sua passione, quindi doveva allenarsi su campi pubblici e mezzi insufficienti. Nonostante le difficoltà, Bahrami si distinse presto come un talento naturale del tennis.
Nel corso della sua carriera, Bahrami ha ottenuto successi, sia come giocatore che come motivatore della squadra. Ha vinto due titoli ATP in doppio (Technico Open nel 1980 e Nissan Trophy nel 1992) e ha raggiunto il suo best ranking in singolo alle posizioni 192 nella classifica mondiale ATP.
Oltre ai successi in campo, Bahrami si è fatto conoscere in tutto il mondo per il suo stile di gioco eccezionale, fatto di vistosi scambi, colpi strani e stratagemmi insoliti. Sia in singolo che in doppio, Bahrami ha divertito le folle con acrobazie e scherzi, rendendo ogni incontro molto più interessante.
Oltre alle sue particolarità in campo, Bahrami ha anche un cuore grande fuori dal campo, dimostrando spesso di essere una persona molto generosa e premurosa nei confronti dei suoi colleghi tennisti. Durante il torneo dell’Australian Open del 1989, ad esempio, Bahrami ha regalato una sua racchetta a Boris Becker, che aveva rotto la sua.
Nonostante tutti questi successi, la vita di Mansour Bahrami non è stata facile. Ha dovuto affrontare molte difficoltà e ostacoli durante la sua carriera, soprattutto a causa delle tensioni politiche in Iran. Nel 1979, durante la rivoluzione iraniana, Bahrami si trovava a New York per partecipare a un torneo. Decide di non rientrare in patria per motivi politici e sua famiglia che rimane a Teheran viene messa sotto pressione dalle autorità per il fatto che uno dei loro familiari non è rientrato. Bahrami non vedrà più la sua famiglia per 20 anni.
Oggi, Bahrami è un ambasciatore del tennis e continua a viaggiare per il mondo per partecipare ad eventi e fornire la sua conoscenza e il suo supporto ai giovani tennisti. La sua personalità divertente e scherzosa, unita alla sua esperienza e conoscenza nel tennis, lo rendono uno dei personaggi più amati del circuito ATP.
In un’intervista rilasciata, inoltre, Bahrami parla dell’amore per la cucina italiana: “La mia vera passione però è la cucina italiana – ammette scherzando – amo i piatti della tradizione, dal tiramisù fino ai primi piatti, tutti quelli a base di pasta fatta in casa, ai sapori mediterranei. Io cucino sempre con il cuore, e per questo la mia cucina è così diversa, come il mio gioco a tennis. C’è una differenza tra semplicemente cucinare e creare qualcosa di eccellente, e quello che mi piace fare sulla terra è proprio questo”.
In definitiva, Mansour Bahrami è una leggenda del tennis, sia per le sue performace in campo che per la sua personalità unica e divertente. Un giocatore che ha segnato la storia del tennis in modo indelebile e che continuerà ad essere apprezzato e amato da tutti gli appassionati del tennis ancora per molto tempo.