Ma cosa succede quando la mamma non c’è più? Quando l’unica cosa che ci rimane è il ricordo di lei e il desiderio di poterla ancora avere accanto a noi?
In questi casi, spesso ci si sente impotenti, soli e senza alcuna guida. La mancanza di quella figura così importante genera una sorta di vuoto che sembra difficile da colmare.
Tuttavia, ci sono molte persone che credono che la loro mamma sia ancora lì, in qualche modo, a proteggerli e ad aiutarli. Per questo, spesso si sentono di gridare “Mamma, aiutami dal cielo!”.
Questa richiesta è un modo per cercare conforto e supporto dalla mamma che non c’è più, ma che si spera sia comunque vicina, dall’alto, a guardarci e a vegliare su di noi.
In realtà, questa credenza non è solo una sensazione emotiva, ma è presente in molte religioni e credenze popolari. Ad esempio, in alcune culture il defunto viene considerato come una sorta di “spirito protettore” che continuerebbe ad assistere e ad accompagnare gli amati sulla terra.
Anche in molte opere artistiche e letterarie, come in “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, si parla della presenza degli angeli custodi o delle anime dei defunti che vegliano sui vivi.
Insomma, la figura della mamma rimane sempre importante per ogni individuo, anche quando questa viene a mancare. E il rituale del “Mamma, aiutami dal cielo!” rappresenta un modo per cercare conforto in un momento difficile e per credere che, in qualche modo, la mamma sia ancora vicina e ci stia protettendo.
Pur non avendo mai conosciuto la madre di mia madre, posso dire che anch’io sento il desiderio di poter gridare “Mamma, aiutami dal cielo!” in certi momenti. Spero che lei, ovunque si trovi, possa sentirmi e vegliare su di me, come solo una madre sa fare.