L’opossum è un mammifero notturno che popola le foreste e le aree suburbane del Nord e del Sud America. Questo animale ha una caratteristica straordinaria che lo rende unico nel suo genere: la capacità di fingere la morte quando si sente minacciato. Questo comportamento, noto come “playing possum” in inglese, è una strategia di sopravvivenza che è stata oggetto di molte ricerche e studi nel corso degli anni.

Ma perché l’opossum adotta questa tattica? Qual è il vantaggio di fingere la morte quando si è in pericolo?

E come fa questo animale a sapere quando è il momento giusto per mettere in atto questa recita impressionante?

Per rispondere a queste domande, è necessario capire il contesto in cui vive l’opossum. Questo animale è spesso preda di predatori come lupi, coyote e rapaci. Quando si trova di fronte a una minaccia, l’opossum ha due opzioni: fuggire o difendersi. Mentre molti animali opterebbero per la fuga, l’opossum ha sviluppato una tattica più unica.

La finta morte dell’opossum è un mezzo per disorientare i suoi predatori. Quando si sente minacciato, l’opossum si distende sul terreno, le gambe rigide, la bocca aperta e la lingua penzoloni, gli occhi spalancati con uno sguardo vitreo. Questa posizione immobile e inerte può ingannare i predatori, facendogli credere che l’opossum sia già morto e, quindi, privo di interesse come preda.

Ma come fa l’opossum a fingere la morte?

Alcuni scienziati ipotizzano che questo comportamento sia un riflesso involontario del sistema nervoso dell’animale. Quando si trova in uno stato di grande stress o paura, il sistema nervoso dell’opossum può attivare la finta morte per proteggerlo. Questo stato permette all’animale di abbassare il suo metabolismo e ridurre la sua frequenza cardiaca, rendendolo appunto “morto” agli occhi dei predatori.

Ma c’è anche un’altra ragione per cui l’opossum adotta questa tattica. Quando un predatore si avvicina all’animale morto, l’opossum può dare segnali involontari come tremori o tic nervosi, che potrebbero dare l’impressione di essere un corpo in decomposizione e poco appetibile. Questo può dissuadere ulteriormente i predatori dal cercare di mangiare l’opossum, dandogli un’opportunità di sopravvivenza appena si avrà il momento giusto per fuggire.

Quindi, come fa l’opossum a decidere quando essere morto e quando tornare in vita?

Gli studiosi suggeriscono che sia un processo basato sull’istinto e il contesto. Se un predatore si allontana o perde interesse, l’animale può rialzarsi e scappare. Tuttavia, se la minaccia persiste o se il predatore sta ancora guardando, l’opossum può rimanere nella posizione finta morte per un tempo più prolungato.

Inoltre, l’opossum ha anche la capacità di simulare il suo odore per sembrare morto. Questa caratteristica biochimica si manifesta producendo una sostanza simile all’umorale cadaverico, che emana un odore sgradito che i predatori potrebbero trovare poco allettante.

In conclusione, l’opossum è un animale straordinario che ha sviluppato una tattica di sopravvivenza unica: la finta morte. Questo comportamento, che gli permette di disorientare i predatori e avere una possibilità in più di sopravvivere, è un riflesso involontario del sistema nervoso dell’animale. Ma questo non è solo un trucco, è il risultato di anni di evoluzione che hanno permesso all’opossum di adattarsi e sopravvivere nel suo habitat naturale.

Quindi, la prossima volta che vedrai un opossum disteso a terra, con gli occhi spalancati e la lingua penzoloni, ricorda che l’animale sta solo mettendo in atto una performance incredibile per rimanere vivo. E chiediti: in che modo questa tattica ha aiutato l’opossum a sopravvivere per centinaia di anni?

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