La varicella delle scimmie, nota anche come macachiolo o febbre scimmiottante, è una malattia infettiva virale che colpisce principalmente gli scimpanzé e gli altri primati non umani. Questo nome deriva dal fatto che la varicella umana è stata riconosciuta come un vicino parente della malattia presente negli scimpanzé.

La varicella delle scimmie è causata da un virus appartenente alla famiglia degli herpesvirus, noto come herpesvirus simiano B (Il nome scienfitico è Cercopithecine herpesvirus tipo 1 o CHV-1). Questo microrganismo è estremamente simile al virus varicella-zoster che causa la varicella umana. Tuttavia, sebbene i sintomi siano simili, le due malattie non sono le stesse e il virus della varicella delle scimmie non può infettare gli esseri umani.

La varicella delle scimmie si trasmette principalmente attraverso il contatto con le secrezioni corporee infette, come il sangue, la saliva, le urine e le feci degli animali malati. Può essere trasmessa anche attraverso il contatto con lesioni cutanee aperte o attraverso le vie respiratorie. Gli scimpanzé e gli altri primati non umani possono essere infettati dal virus fin dalla nascita o durante la loro vita.

I sintomi della varicella delle scimmie sono molto simili a quelli della varicella umana. Inizialmente, l’animale colpito può presentare febbre, stanchezza, perdita dell’appetito e malessere generale. Successivamente, compaiono vescicole pruriginose sulla pelle, che possono svilupparsi in ulcere e croste. In alcuni casi, la malattia può causare patologie più gravi come l’encefalite, che può essere fatale per gli animali infetti.

Non esiste un trattamento specifico per la varicella delle scimmie. Tuttavia, i veterinari possono prescrivere farmaci antivirali e farmaci per alleviare i sintomi come il prurito e il dolore. Inoltre, è importante isolare gli animali infetti per impedire la diffusione della malattia ad altri individui. La vaccinazione è un’altra misura efficace per prevenire la diffusione della varicella delle scimmie negli allevamenti e nei centri di ricerca.

Sebbene la varicella delle scimmie non sia contagiosa per gli esseri umani, è importante prendere precauzioni quando si entra in contatto con primati affetti da questa malattia. Gli operatori sanitari e gli addetti agli allevamenti devono indossare abiti protettivi e guanti durante le procedure di cura degli animali. Inoltre, è fondamentale lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo aver manipolato primati infetti o materiali contaminati.

La varicella delle scimmie può rappresentare una minaccia per la salute degli animali e dei ricercatori che entrano in contatto con essi. È importante adottare misure di prevenzione adeguate per evitare la diffusione della malattia e proteggere sia gli animali che le persone coinvolte. Inoltre, la ricerca continua sull’eradizione del virus tramite vaccini e terapie antivirali può contribuire a ridurre l’impatto negativo della varicella delle scimmie sulle popolazioni di primati non umani.

In conclusione, la varicella delle scimmie è una malattia infettiva virale che colpisce scimpanzé e altri primati non umani. Questa patologia presenta sintomi simili alla varicella umana, ma il virus non può infettare gli esseri umani. Il virus della varicella delle scimmie si trasmette attraverso il contatto con le secrezioni corporee infette e può causare sintomi lievi o gravi negli animali colpiti. Adottare misure di prevenzione come la vaccinazione e l’isolamento degli animali infetti è fondamentale per evitare la diffusione della malattia.

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