La pellicola “La ragazza con la pistola” è un’opera cinematografica italiana che si colloca tra le più famose degli anni ’60. Questo film, diretto da Mario Monicelli, è stato interpretato dalla bellissima attrice italiana, Monica Vitti, che ha interpretato il personaggio di Assunta Patane.

La trama del film prende forma quando Assunta Patane viene promessa in sposa dal padre, ma il futuro sposo la tradisce in un episodio di cui la ragazza è testimone. Sconvolta dalla vicenda, Assunta decide di fuggire in Inghilterra per iniziare una nuova vita. Tuttavia, lì viene rapinata e stuprata da un delinquente italo-inglese, che poi la abbandona.

Da quel momento, la vita di Assunta cambia radicalmente: la ragazza diventa decisa a vendicarsi del suo ex-fidanzato e del suo stupratore, e per farlo, decide di far uso della sua recitazione, della sua bellezza e dell’arma che ha sempre tenuto da parte: una pistola.

La pellicola è una commedia che affronta in modo ironico temi molto delicati, come quello della violenza sessuale. All’interno delle vicende che si susseguono sullo schermo, lo spettatore riesce a percepire una certa leggerezza mescolata a una realtà socio-culturale molto pesante, che in quegli anni non prendeva ancora in considerazione i problemi legati alla violenza contro le donne.

Proprio per questo, la pellicola assume un’importanza molto particolare, poiché la figura di Assunta Patane, interpretata dalla Vitti, diventa il simbolo di una donna forte e indipendente che sa difendersi e si fa strumento di giustizia.

Non ultimo, il film è anche una prova della bravura dell’attrice italiana che, pur essendo molto giovane, riesce a reggere con estrema maturità una parte molto difficile. La Vitti riesce infatti a esprimere sullo schermo una gamma molto ampia di emozioni, che vanno dalla paura alla rabbia, dalla disperazione alla determinazione.

Inoltre, la regia di Monicelli si mostra attenta alla costruzione del personaggio di Assunta, che viene presentata come una donna tanto fragile quanto tenace. La sua è una fuga dai luoghi comuni, che porta verso una rinascita personale caratterizzata da una giustizia tutta sua.

Non mancano le scene comiche, che riescono a sciogliere, come in un balletto, la tensione emotiva del film. In particolare, il personaggio di Stuart, ammiratore di Assunta e docente di teatro, diventa il vero motore comico della pellicola.

In sintesi, la “La ragazza con la pistola” rimane un’icona del cinema italiano degli anni ’60, un classico che ha abbracciato, anticipando i tempi, alcune delle tematiche sociali che sono ancora al centro del dibattito odierno. Il film riesce a strappare risate e emozioni allo spettatore, rendendo omaggio alla figura della donna e alla capacità di reagire ai soprusi della vita.

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