La cucaracha camminava con passo deciso, incurante del tumulto dietro di lei. La signora Rodriguez, la padrona di casa, aveva appena scoperto la sua presenza e stava urlando istericamente. Gli ospiti avevano lasciato cadere i loro piatti e urlavano allo schifo e all’orrore. Ma la cucaracha non si curava di tutto quel frastuono. Era determinata a trovare cibo nella cucina e non avrebbe permesso che nulla la distraesse.
Quando la signora Rodriguez decise di afferrare una scopa e iniziò a inseguirla, la piccola cucaracha si provò ancora più veloce. Sapeva che la sua unica possibilità di sopravvivenza era quella di restare in movimento e di sfuggire alle grinfie della padrona di casa. Saltò agilmente sulle sue gambe e continuò a correre, evitando abilmente ogni schiaffo.
La cucaracha era abituata a questo tipo di situazioni. Aveva attraversato molte cucine e case durante la sua vita e sapeva che la minaccia umana era sempre presente. Ma lei era addestrata per superare tali difficoltà, grazie agli istinti che l’avevano resa resistente negli anni.
Mentre camminava lungo il bordo del lavello, la cucaracha trovò quello che stava cercando: una briciola di pane. Si chinò, iniziando a gustarla con grande entusiasmo. Era una vera delizia per lei, un vero tesoro. Questo pasto le avrebbe dato la forza di continuare la sua avventura fino al prossimo cibo.
Le antenne della cucaracha vibrarono leggermente nell’aria, ricevendo le vibrazioni che indicavano un pericolo imminente. Si voltò rapidamente e vide il signor Rodriguez, marito della padrona di casa, che si avvicinava con un colpo di scopa. La cucaracha si preparò per una rapida fuga, ma fu troppo lenta. Sentì il colpo sferrato e fu sbalzata in aria. Atterrò sul pavimento ma era ferita e dolorante.
Nonostante la sua situazione precaria, la cucaracha non si diede per vinta. Si alzò con grande sforzo e continuò la sua camminata. Era un animale testardo e non si sarebbe arresa facilmente. Non aveva bisogno di aiuto o compassione dagli esseri umani. Aveva imparato a badare a sé stessa e a trovare la forza interiore per andare avanti.
La cucaracha camminava ancora, lentamente e con una gamba zoppicante, ma con una determinazione inappuntabile. Era una combattente, una guerriera, pronta a superare qualsiasi sfida sul suo cammino. Conoscendo la sua resistenza e forza, non c’era da stupirsi se avesse vissuto tanto tempo nonostante tutti i pericoli che aveva affrontato.
E così la cucaracha camminava, inesorabile e coraggiosa, attraverso la cucina e alla ricerca di una nuova avventura. Era pronta ad affrontare tutto ciò che avrebbe incontrato lungo il suo percorso. Era la prova vivente che anche il più piccolo e insignificante dei creature poteva trovare il suo posto nel mondo e affrontare con coraggio tutto ciò che si presentava.