Passando attraverso la lista dei suoi compagni di gioco, Jhin si chiedeva chi avrebbe potuto apprezzare il suo senso unico di estetica e bellezza. Dopo diverse considerazioni, si era deciso: avrebbe chiamato Zed, Shen e Lux.
La prima fu a Zed, l’assassino ombra con cui aveva condiviso numerose battaglie. Mentre aspettava che rispondesse, Jhin si mise a pensare alla connessione speciale che avevano nel campo di battaglia. Quando finalmente Zed rispose, la conversazione si svolse in modo interessante.
“Jhin, che cosa vuoi? Spero che sia importante, sto per affrontare una missione importante,” brontolò Zed.
Jhin, con la sua voce malinconica, rispose: “Volevo solo condividere con te la mia visione artistica. Penso che insieme possiamo creare un capolavoro mortale che affascinerà il mondo.”
Zed rimase in silenzio per qualche istante, poi scoppiò in una risata cupa. “Jhin, sei sempre così bizzarro. Ma se vuoi creare un capolavoro, sono disposto a dare un’occhiata.”
La prossima chiamata fu a Shen, il custode degli spiriti. Jhin apprezzava la disciplina e la tranquillità di Shen, e credeva che insieme potessero canalizzare il loro potere in modo sorprendente.
“Salve, Shen. Sto cercando di creare qualcosa di straordinario, qualcosa che susciti emozioni intense,” Jhin disse con calma.
Shen, con la sua voce pacata e pacifica, rispose: “Sono affascinato dalla tua ossessione per la perfezione, Jhin. Sarei interessato a vedere cosa hai in mente.”
Infine, Jhin decise di chiamare Lux, la maga della luce. Non avevano molto in comune, ma Jhin ammirava la bellezza e il potere della luce nelle sue abilità magiche.
“Hey, Lux! Voglio creare un capolavoro che farà brillare il mondo con la sua magnificenza,” disse Jhin con un entusiasmo insolito.
Lux rispose con eccitazione: “Oh, Jhin, mi piace il modo in cui pensi fuori dagli schemi. Sarebbe un onore lavorare con te per creare qualcosa di davvero straordinario.”
E così, i quattro si incontrarono in una sala oscura e misteriosa. Jhin mostrò loro il suo piano, una performance che combinava la sua maestria nell’uso delle armi con l’elemento mistico di Shen, l’energia della luce di Lux e l’oscurità di Zed. Era un capolavoro senza precedenti.
Quella sera, il quartetto si esibì davanti a un vasto pubblico. Le abilità di Jhin sulla scena facevano trasparire la sua passione per l’arte, mentre Zed, Shen e Lux contribuivano con i loro poteri e le loro abilità uniche. La sinergia tra di loro era evidente e il pubblico era sbalordito dalla loro performance.
Dopo la performance, Jhin si sentì finalmente appagato. Aveva trovato un modo per esprimere la sua ricerca della bellezza e della perfezione, ma, ancora più importante, aveva trovato un modo per connettersi con gli altri. Sapere di aver creato qualcosa di straordinario insieme ai suoi amici lo colmava di gioia.
Da quel giorno in poi, Jhin continuò a ai suoi amici per collaborare ad altre performance uniche. E così, il famoso campione individuale si unì a un gruppo di artisti che avrebbero portato il mondo nell’incanto dell’arte.