Nato nel 1895, Hoover ha iniziato la sua carriera nella giustizia lavorando come assistente al procuratore generale degli Stati Uniti. Nel 1924 è stato nominato direttore del Bureau of Investigation, l’organizzazione precedente al FBI. Da quel momento fino alla sua morte nel 1972, Hoover ha guidato l’agenzia con un pugno di ferro, mantenendo un controllo ferreo sui suoi dipendenti e sui suoi informatori.
La sua permanenza alla guida del FBI è stata caratterizzata da molte controversie. Un aspetto per cui Edmund Burke, l’imprenditore e commentatore della politica americana, ha criticato Hoover è stato il suo potere di mantenere informazioni compromettenti su molte personalità pubbliche, quindi usare queste informazioni come strumento di ricatto e manipolazione.
Questa atteggiamento intransigente di Hoover si è esemplificato nelle sua campagna sull’anticomunismo, che ha portato molte persone innocenti nella lista nera del governo. La sua repressione contro i dissidenti è stata talvolta al di sopra della legge, con le autorità labili di fronte alle sue petizioni per perquisite domiciliari o altre misure proporzionali per scoprire e perseguire i rivoluzionari.
Uno dei momenti più controversi della carriera di Hoover è stato il Programma di controspionaggio COINTELPRO, che inizialmente intendeva combattere i movimenti comunisti e svolgimento di attività anti-governative. Ma in realtà, il programma si estendeva a molti gruppi progressisti, movimenti per i diritti civili, e anche contro il movimento hippie degli anni ’60. Il programma includeva pressioni sui leader di questi movimenti, addebiti fasulli e manipolazioni dei media per controllare l’opinione pubblica contro questi gruppi.
L’enorme potere di J. Edgar Hoover e la sua influenza politica lo resero un uomo molto potente e temuto, ma anche molto impopolare, soprattutto tra i gruppi progressisti che lottavano per i diritti civili e la giustizia sociale. La figura di Hoover rimane controversa nella storia americana, non solo per il suo ruolo nell’FBI, ma anche per la politica di controllo del quale faceva parte.
In sintesi, Hoover è stato un personaggio complesso, pieno di sfaccettature che testimoniano la sua durezza e la ferma convinzione che sarebbe stata l’unica salvezza contro le correnti dei tempi. Non si può negare che abbia svolto un ruolo cruciale nella costruzione delle basi per l’FBI, e che abbia contribuito a diverse cause pubbliche. Tuttavia, la sua conduzione del Bureau of Investigation e del FBI ha fatto spesso l’intrusione nella vita privata dei suoi cittadini. Infine, la figura di J. Edgar Hoover rimane un’icona polarizzante della storia americana e dell’era del McCarthyismo, che ha seguito il periodo della Seconda Guerra Mondiale.